Ne suscitetis neque evigilare faciatis dilectum. Cant: III. Madonna con bambino dormiente
stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione
ca 1648 - ante 1691
Guido Reni (1575-1642)
1575-1642
Cornelis Bloemaert (utrecht, 1603 Circa – Roma, 1692)
Utrecht, 1603 circa – Roma, 1692
PERSONAGGI: Madonna; Gesù Bambino. OGGETTI: lenzuolo; tenda
- OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino
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ATTRIBUZIONI
Guido Reni (1575-1642): inventore
Cornelis Bloemaert (utrecht, 1603 Circa – Roma, 1692): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sono numerose le derivazioni incisorie del dipinto con la Madonna in Adorazione del Bambino dormiente di Guido Reni (Roma, Galleria Doria Pamphilj). Oltre a quella qui oggetto di catalogazione, in controparte, con l'immagine di formato circolare, anziché ovale, e inquadrata da cornice, di mano di Cornelis Bloemaert, ne esistono altri esemplari: una di incisore anonimo, stampata da Giovanni Domenico De Rossi, due ulteriori di François de Poilly e di Jean Boulanger. Il Kurz (1937) considera perduto il prototipo del dipinto modello per la nostra incisione e una copia non autografa quello della Galleria Doria Pamphilj; la tesi non è però accettata dal Pepper (1988), che, in linea con quanto aveva già dichiarato Engaggs (1962) in seguito alla pulizia della tela nel 1960, ritiene l'opera di Roma di mano del Reni. La stampa reca una dedica a Pietro Paolo Avila, aristocratico e collezionista spagnolo che commissionò nel 1680 ad Antonio Gherardi il restauro della cappella di famiglia in Santa Maria in Trastevere. Esiste un I stato dell'incisione senza l'iscrizione relativa allo stampatore (Candi, 2016). L'indicazione di Giovanni Giacomo De Rossi in questo II stato permette di datare il bulino tra il 1648 e il 1691, arco cronologico in cui si inserisce l’attività dello stampatore. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola bolognese Reni Guido”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408006
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto in basso al centro - NE SUSCITETIS NEQUE EVIGILARE FACIATIS DILECTUM. Cant: III - Bloemaert Cornelis - corsivo - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0