ritratto di Maria Adelaide di Lorena

Busto,

Figura femminile ritratta a mezzobusto; volto lievemente rivolto a sinistra. Porta sul capo un diadema a oculi gemmati; i capelli, raccolti in una coda con chignon, trattenuto da un nastro. Al collo una collana con preziosi e una croce. Il vestito, scollato, presenta una merlettatura e sul davanti, al centro, è visibile un medaglione con tre pendenti, raffigurante il profilo di Vittorio Emanuele II. Un manto con bordura a meandro, chiuso al centro mediante fermaglio, ricopre la veste. La scultura poggia sopra piedistallo in legno intagliato e verniciato a imitazione del marmo colore marrone, giallo e verde

  • OGGETTO Busto
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Varni Santo (1807/ 1885)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, che presenta sul retro l’inventario di Sua Maestà, proviene da Palazzo Reale, e fa parte di una serie di busti trasferiti nel Castello nel 1926. L’artista, che aveva avuto il privilegio di alcune sedute da parte della Regina Adelaide, aveva realizzato già un busto della Regina (ora alla Galleria d’arte moderna di Genova Nervi), probabilmente nel 1863. Realizzerà questa scultura soltanto nel 1879, ben 24 anni dopo la morte della regina; anche il re è cambiato: dal gennaio 1878 a regnare vi è difatti Umberto I che, stando al «Giornale linguistico di Archeologia, Storia e Letteratura» (XII, 1885), collocò il busto proprio a Palazzo reale. Di Santo Varni, artista genovese e ritrattista ufficiale di casa Savoia (nonchè consigliere del principe Odone), il castello possiede anche i ritratti di Maria Clotilde e di Maria Pia, realizzati rispettivamente nel 1859 e nel 1862. A differenza delle due sculture delle figlie di Vittorio Emanuele II, in questa opera a prevalere è un classicismo idealizzante, tipico della ritrattista post mortem: non c’è traccia ad esempio nello sfiorimento della regina per le numerose gravidanze, che la porteranno poi alla morte, così come per il busto in marmo, anch’esso ripreso dal vero e conservato nel castello di Racconigi (R6145), che realizzò Salvatore Revelli nel 1855. Di Santo Varni conosciamo la sua formazione fu presso l'Accademia linguistica di belle arti, nella quale fu poi insegnante e direttore, e a Firenze nel biennio 1835-37 presso lo studio di Luigi Bartolini, di cui gli rimase un'impronta di tipo romantico. Carlo Alberto avea conferito al Varni il titolo onorifico di regio scultore. Vittorio Emanuele lo nominò scultore di S. M. e della Real Casa,e nel 1866, dopo la morte del principe Odone di Savoia, gli assegnò una pensione vitalizia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405023
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6268
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • ISCRIZIONI retro - COMM: SANTO VARNI / SCOLPI' 1879 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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