ritratto di Maria Pia di Savoia

Busto, 1862 - 1862

Personaggio femminile a mezzobusto. Porta i cappelli raccolti all'indietro, terminanti a boccoli che scendono sulle spalle. Al collo indossa una collana di perle con al centro un medaglione con l'effigie di Vittorio Emanuele II di Savoia. Il vestito, da ballo con scollatura a barca, è riccamente elaborato con un ricamo a merletto, portante al centro un gioiello ottagonale con pendenti a goccia. Completa l'abito un ricco manto che incornicia la figura. il piedistallo del busto, a rocchetto, riporta su un drappo coronato gli stemmi della famiglia Savoia e Braganza. L'opera è collocata su di una colonna in marmo portoro con base e capitello in marmo bianco

  • OGGETTO Busto
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Varni Santo (1807/ 1885)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto raffigura Maria Pia di Savoia (1847-1911), figlia di Vittorio Emanuele II. L'opera, pur non essendo firmata, venne realizzata dallo scultore genovese Santo Varni nel 1862, al quale era già stato commissionato nel 1859 il ritratto su marmo della sorella e primogenita del re, Maria Clotilde, custodito anch’esso nel castello di Racconigi (n. inventario: R6106) e attualmente esposto accanto a questo. Come riportato nella sua scheda di catalogo della mostra sulla cultura figurativa sabauda del 1980 (vedi bibliografia), la quale cita a sua volta la “Gazzetta di Torino” del 1862, l’opera venne richiesta allo scultore ligure direttamente dal re Vittorio Emanuele II. Il sovrano sabaudo, esprimendo soddisfazione per la buona riuscita del busto della primogenita Maria Clotilde, lo incaricò direttamente per la realizzazione di questa altra opera. I due ritratti furono dunque realizzati entrambi in occasione dei rispettivi matrimoni. In questo caso, quello di Maria Pia con il Principe ereditario del Portogallo, avverrà poco dopo, nel 1863. Il busto difatti reca ben evidenti sul piedistallo gli stemmi delle due casate, uniti sotto il medesimo drappo e corona. L'opera presenta una notevole perizia tecnica ed una cura meticolosa per i dettagli che potrebbe derivare dall'interesse collezionistico di Varni per i cammei e l'antiquariato in generale (così come riportato da Federico Alizeri nel suo testo "Notizie dei professori del disegno in Liguria dalle origini al secolo XVI", volume III, p.388), in perfetto equilibrio con la sua indole romantica che permette così la resa di un ritratto somigliante non escludendo del tutto una impostazione classica di tipo idealizzante. Una volta terminato, il busto fu collocato in Palazzo reale di Torino, nella stanza "a colezione" dove era ancora documentato, assieme a quello della sorella Maria Clotilde, dall'inventario del 1879. A tal fine difatti il busto riporta tutt’ora, sul retro, l'inventario di Sua Maestà scritto a pennello rosso. Del busto esiste una copia in scala ridotta, senza i caratteri ufficiali di questo (sono assenti difatti gli stemmi delle due famiglie), conservata presso il Palazzo provinciale di Genova e proveniente dal Palazzo reale genovese, a testimonianza della consueta abitudine di replicare i ritratti per distribuirli nelle varie residenze. Dello scultore Santo Varni (1807-1885) si conosce la sua formazione presso l'Accademia linguistica di belle arti, nella quale fu poi insegnante e direttore, e a Firenze nel biennio 1835-37 presso lo studio di Luigi Bartolini, di cui gli rimase un'impronta di tipo romantico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405013
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6106
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI retro - R6106 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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