piatto, serie di Metra Giovanni Battista - ambito piemontese (metà/ metà secc. XVIII-XIX)

piatto, 1741 - 1860

Serie di piatti con tesa dal profilo rilevato e festonato

  • OGGETTO piatto
  • MISURE Diametro: 20.5 cm
    Altezza: 2.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ATTRIBUZIONI Metra Giovanni Battista (documentato 1752-1773)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello di Bruzolo
  • INDIRIZZO via Carlo Emanuele I, 47, Bruzolo (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I piatti, di differenti dimensioni ma accomunati dallo stesso motivo decorativo, sono del tipo in stile Luigi XV, con forma caratterizzata da una modanatura perimetrale mistilinea a più lobi, che conferisce movimento. Come precisato da Attilio Bonci nel suo studio sui peltri piemontesi, questa tipologia ha fortuna duratura e continua ad essere prodotta fino alla seconda metà dell'Ottocento (cfr. A. Bonci, Il peltro in Piemonte. Mastri peltrai piemontesi in Italia e in Europa, Torino 2005, p. 82). In base alle misure possono essere individuati diversi gruppi: il più numeroso è composto da nove piatti di diametro 20.5 cm, di cui quattro sulla credenza della Sala del Trattato (secondo palchetto dal basso, i due a sinistra e i due a destra) e cinque nella Sala degli Archi; sul retro alcuni recano un punzone dove si legge la scritta "C.P.A. Tametto Rainelo" accompagnato da un animale, si direbbe un cervo, in atto di saltare. Non è stato possibile reperire alcuna informazione su questa bottega. Otto esemplari di diametro 18.5 cm con scritta M.F. sul bordo posteriore e un punzone pressochè illeggibile con una pianta, sono collocati ai lati del piatto centrale del primo ripiano della credenza dal basso e alle due estremità del terzo ripiano in coppie. Sette piccoli piattini (diametro 10.5 cm) sono appoggiati sul piano della credenza: sul verso recano un punzone molto danneggiato con un pellicano in atto di nutrire i suoi piccoli e due leoni rampanti. I due piatti centrali sul secondo ripiano dal basso della credenza (diametro 21 cm) recano sul retro il punzone di Pietro Tomaso Catella, forse parente di Giovan Battista, la cui produzione è attestata a Torino nel XVIII secolo. Il piatto al centro del primo ripiano (diametro 26 cm) reca sul bordo posteriore le iniziali B.A. mentre non è stato possibile verificare il piatto appeso alla parete ovest (diametro 34 cm) della Sala del Trattato, nè quello sulla parete nord della Sala degli Archi (diametro 19 cm). L'unico piatto a recare un punzone riconducibile a un peltraio noto, seppure sia danneggiato dall'usura, è quello centrale sul terzo palchetto della credenza partendo dal basso: oltre alle iniziali F.B. reca infatti la grande marca e le due piccole marche riconosciute come proprie del peltraio torinese Giovanni Battista Metra, con la specifica della qualità dello stagno più fine, in accordo con le disposizioni corporative stabilite nel Settecento che le prevedevano (per le marche di Metra cfr. Bonci 2005, pp. 113-114). Si è quindi scelto di evidenziare la sua autografia, non disponendo di informazioni significative sugli altri nomi emersi, indicando al contempo per gli esemplari restanti un riferimento generale alla produzione piemontese, verosimile dato il contesto in cui si trovano i manufatti e la tipologia decorativa proposta. Le iniziali punzonate al centro o sui bordi di alcuni piatti, infatti, più che individuare il mastro peltraio, potrebbero indicare non meglio note figure deputate al controllo dei pezzi o anche il proprietario degli stessi, dato che si trattava di stoviglie destinate all'uso (A. Bonci, Peltri torinesi del XVIII secolo, in Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, XLII, 1988, p. 274). La presenza di uno stampo comune, utilizzato dalle botteghe per un lungo arco di tempo, non permette di distinguere al momento gli esemplari ottocenteschi, anche se i danni maggiori visibili su alcuni piatti e l'assenza della marca che precisa la qualità del materiale sulla quasi totalità dei pezzi fa pensare che quelli del XIX secolo siano la maggior parte. La natura deperibile di questi manufatti, in origine destinati all'uso e solo in seguito diventati oggetti da esposizione, rende la sostituzione degli esemplari danneggiati con altri nuovi una prassi frequente, motivando la compresenza di pezzi eterogenei. Nella Sala degli Archi (0-02) presentano lo stesso decoro dei piatti qui schedati anche due vassoi esposti sulla credenza di destra della parete ovest, mentre altri esemplari in peltro con un differente decoro a rilievo sulla superficie sono esposti nella prima stanza a destra dello scalone (0-11), appesi alla parete nord
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401601
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI verso del piatto al centro del primo ripiano dal basso della credenza, sul bordo - B.A - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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