ritratto di Tommaso Valperga Caluso

busto, post 1841 - ante 1860

Il personaggio è ritratto a mezzo busto, con taglio appena la di sotto della spalla. Volto frontale. Porta i capelli, delineati in morbide ciocche, sciolti, che scendono sino alle spalle. La fronte, corrugata, è scoperta. Sia il viso sia il collo presentano l’evidenziazione dei caratteri anatomici. Il petto è nudo e glabro. La scultura poggia su un sottile piano sul quale è inciso il nome del personaggio rappresentato. Esso è posto, a sua volta, su un basamento in marmo a rocchetto, dalle estremità modanate. L’insieme poggia su una mensola in stucco in prossimità di una nicchia ovale che funge da cornice all’opera

  • OGGETTO busto
  • MISURE Altezza: 100 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’attuale assetto dello scalone monumentale di accesso al piano nobile del Palazzo Reale di Torino si deve al progetto di Domenico Ferri, regio pittore e decoratore e all’architetto dell’Ufficio Tecnico del Ministero della Real Casa, Pietro Foglietti, su commissione di Vittorio Emanuele II, ormai prossimo a divenire re d’Italia. L’incarico per la progettazione di questo importante ambiente di rappresentanza fu conferito a Ferri nel 1857. Il professionista ideò un percorso celebrativo dinastico e insieme evocativo della storia d’Italia e della sua imminente e poi recente unificazione, dovendo combinare modalità diverse di decorazione, pittorica e scultorea, con particolare attenzione anche al contenimento degli aspetti economici. I primi lavori sulle murature vennero avviati nel 1862. Negli anni seguenti, via via, vennero ingaggiati professionisti già attivi per la corte per l’esecuzione dei diversi elementi d’arredo: da Gabriele Capello, detto il Moncalvo, per le parti lignee, alla famiglia Gaggini per la fornitura di tutte le parti in marmo, a partire dal rivestimento della stessa gradinata di accesso. Ferri previde una serie di statue a figura intera e a mezzo busto di principi sabaudi e di personaggi significativi per la storia dinastica che armonizzassero con i grandi riquadri dipinti, raffiguranti episodi narrativi legati a questi stessi temi. L’opera risulta nella collocazione odierna almeno dall’inventario della residenza realizzato tra il 1879 e il 1880, tuttavia, i dati della sua commissione ed esecuzione, differentemente dagli altri busti di duchi e sovrani sabaudi inseriti nella decorazione dello scalone, compaiono già nella documentazione dell’amministrazione della Real Casa degli anni Sessanta dell’Ottocento. Il personaggio rappresentato, figura di intellettuale di spicco tra la fine dell’Antico Regime e la prima Restaurazione, non risulta pertinente rispetto alla serie di principi sovrani di Casa Savoia, mentre potrebbe inserirsi, pur non risultando menzionato dalle carte neppure in questo caso, nel ciclo di uomini illustri italiani che fu eseguito tra il 1865 e il 1866 da Pietro della Vedova, Luigi Cauda, Vincenzo Giani e Costantino Barone per il “portico che fa da atrio n. 44 della Pianta”, in prossimità dello scalone, e che annoverava i busti di Cristoforo Colombo, Galileo Galilei, Marco Polo, Michelangelo, Antonio Canova e Dante. Questo ciclo di sculture fu smantellato nel 1961 e i rilievi furono trasferiti nell’androne di ingresso del Castello di Moncalieri. Il busto, nella scelta classicista di rappresentare il corpo nudo, richiama il ritratto scultoreo dello stesso personaggio eseguito da Giacomo Spalla (1776-1834) e collocato nel Palazzo dell’Accademia delle Scienze (scheda OA 0100168532). Tuttavia, i tratti del volto e la capigliatura sono addolciti e meno realistici nell’esemplare in esame. Tali caratteri richiamano alla produzione dello scultore Giuseppe Bogliani (Torino, 1805-1881), formatosi nel solco di un maturo classicismo e perfezionatosi a Roma con Bertel Thorvaldsen. Tommaso Valperga di Caluso dei conti di Masino (Torino, 1737-1815) fu matematico, letterato e orientalista. Entrato nella Congregazione dell’oratorio di San Filippo Neri nel 1761, dal 1783 al 1801 fu segretario perpetuo dell’Accademia delle Scienze di Torino. I suoi vasti interessi lo misero in contatto non solo con l’ambiente scientifico e letterario piemontese - si ricordi la sua amicizia con Vittorio Alfieri - ma con un’élite culturale internazionale. Morendo donò la sua ricca collezione di manoscritti ebraici ed arabi e incunaboli alla Biblioteca universitaria del capoluogo piemontese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401117
  • NUMERO D'INVENTARIO 20
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI sotto il busto, zoccolo, fronte - CALUSIUS (ripassato a pennello) - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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