Sogno di Giacobbe
dipinto
post 1741 - ante 1760
Composizione a sviluppo orizzontale. In primo piano, lievemente a sinistra, appoggiato a un tronco d’albero, è rappresentato un giovane addormentato. Indossa una tunica dal largo scollo, fermata in vita, calzoni al polpaccio e sandali. Una mano è appoggiata in prossimità delle testa e l’altra tiene un grosso bastone. Vicino a lui, sulla sinistra, un involto col bagaglio. Sulla destra della scena, ambientata in una radura boschiva, è dipinta una scala a pioli dalla quale stanno discendendo tre angeli giovinetti, vestiti con tuniche variopinte. Sulla destra, sullo sfondo, è accennato il profilo di un castello, parzialmente nascosto da alberi. La tela è posta entro una cornice in legno, intagliato a listello di formato e luce rettangolare
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 95.5 cm
Larghezza: 134 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cornice in cui è contenuto il dipinto presenta solamente contrassegni inventariali relativi alle campagne di catalogazione dei beni del castello di Racconigi. Si deve presumere, pertanto, che l’oggetto sia qui pervenuto per dono o per acquisto durante i decenni in cui il principe di Piemonte, e poi ultimo re d’Italia, Umberto II raccolse in questa sede le sue collezioni pittoriche, primariamente dedicate all’iconografia e alla storia sabauda, ma anche opere di soggetto sacro, in particolare sindonico. Più rara, come nel caso in esame, è la frequenza di raffigurazioni tratte dall’antico Testamento. Nella tela in oggetto e in quella che le fa da pendant, sono invece raffigurati due episodi della storia di Giacobbe, più volte rappresentati in età moderna. La vicenda in oggetto è il sogno con la visione della scala (Genesi, 28, 10-22) che egli fece durante il viaggio che lo portò a nascondersi dallo zio Labano per sfuggire al fratello Esaù, a cui aveva sottratto la primogenitura. I caratteri della composizione rivelano una forte componente classicista e accademica, ben leggibile nella posa dello stesso Giacobbe che richiama quella della celebre statua dell’Arianna addormentata dei Musei Vaticani. I caratteri formali di grazia, l’equilibrio cromatico e compositivo, permettono di collocare l’esecuzione dell’opera nel secondo quarto del XVIII secolo. Potrebbe trattarsi di un lavoro eseguito, come suggeriscono certe dolcezze nei volti e negli incarnati, di un lavoro eseguito all’interno dello studio del primo pittore di corte di Carlo Emanuele III, Claudio Francesco Beaumont
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399728
- NUMERO D'INVENTARIO R 2336
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 2336 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0