soggetto assente

reliquiario a teca, post 1741 - ante 1760

Tipologia a cassetta in legno intagliato e verniciato, poggiante su quattro piedi, arricchito nella faccia esposta ai fedeli da una applicazione in metallo sbalzato, cesellato e argentato. Essa presenta un profilo curvilineo determinato dall’andamento degli elementi a voluta e una specchiatura centrale mistilinea per poter vedere le reliquie conservate all’interno della teca. Esse poggiano su stoffa e sono ornate, interamente ed esternamente da elementi in carta ritagliata e acquerellata. Alla sommità fastigio architettonico sormontato da corona aperta e da due rami di palma disposti simmetricamente rispetto a una croce centrale

  • OGGETTO reliquiario a teca
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
    legno/ scultura
    metallo/ argentatura
    seta/ tessuto
    VETRO
    CARTA
    metallo/ sbalzo
    legno/ verniciatura
    metallo/ cesellatura
  • MISURE Profondità: 13 cm
    Altezza: 48 cm
    Larghezza: 36 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Milanese
  • LOCALIZZAZIONE San Calimero
  • INDIRIZZO Via San Calimero, 9/11, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Alcuni dati emergono con evidenza dalla scelta delle reliquie: la ripetizione per tre volte del nome di Massimo (molto probabilmente San Massimo di Verona, festa liturgica il 29 maggio) e per tre di Vittoria (molto probabilmente Santa Vittoria di Roma, festa liturgica il 15 maggio, venerata nel grande cenobio benedettino di Farfa); la presenza di Desiderio (San Desiderio di Langres, festa liturgica il 23 maggio), spesso confuso con San Desiderio di Vienne (festa liturgica il 26 maggio) quale prototipo del vescovo esule per amore della verità. La convergenza di Santi di maggio (il 25 è San Dionigi), di Santi venerati in ambiente benedettino, di Santi esuli (oltre al rimando alla Chiesa universale in Roma) rende assai plausibile la provenienza da San Dionigi. Lo stile è quello tardobaroco-rococò tipico del pieno Settecento, e diffuso universalmente nell’arcidiocesi dall’esempio e dalla volontà dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli (1743-1783). Si potrebbe pensare ad un’operazione dionisiana, forse per il Giubileo 1750 o per la ricorrenza nel 1756 dei millequattrocento anni dall’esilio. Sul tessuto del terzo reliquiario è collocata un’ulteriore reliquia col cartiglio SANCTAE VICTORIAE MARTYRIS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268581
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI teca, sul titulo - EX OSSIBUS MARTYRUM / SANCTISSIMI CHRISTI MAXIMI, TRANQUILLINI, DIGNI ET DESIDERII - capitale - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1741 - ante 1760

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE