Ritratto di Bernardino di Savoia-Racconigi

dipinto, post 1591 - ante 1610

Il personaggio è rappresentato stante, a tre quarti di figura. Il busto e il volto sono lievemente ruotati. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti, fronte scoperta, viso imberbe, profilato da gorgiera. Indossa, sopra la camicia, un petto di corazza ornato da bande verticali finemente cesellate. Il motivo decorativo si ripete sugli spallacci, decorati anche da protomi leonine e sulle cubitiere. Porta calze braghe ornate da un motivo a nodi verticali. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Una mano tiene il bastone del comando. L’altra è appoggiata alla vita. Da una cinta pende il fodero nel quale è riposta la spada. Sfondo unito di colore scuro con iscrizione su due righe in alto.La tela è posta entro una cornice di profilo e luce rettangolare in legno intagliato, e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia, fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 104.5 cm
    Larghezza: 84 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito fiammingo
    ambito lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, come indicato nell’iscrizione posta sulla porzione superiore della tela, raffigura Bernardino II di Savoia-Racconigi (Torino, 1540-Racconigi, 1605), figlio del marchese Filippo e di Paola Costa di Bene. Legato alla corte di Emanuele Filiberto, nel 1559 ottenne il comando della città di Nizza. Svolse svariate missioni diplomatiche per conto del duca, da Roma all’Ungheria a Madrid, che nel 1564 lo nominò capitano degli arcieri, ossia comandante della guardia di palazzo. Fu insignito del collare dell’ordine dell’Annunziata nel 1569. Dagli anni Settanta del Cinquecento fece parte della corte del principe Carlo Emanuele I, al quale fu molto legato, esercitando a corte una notevole influenza. Nel 1574 sposò Isabelle de Grillet. Fu di posizioni filofrancesi, e ciò determinò alla metà degli anni Ottanta del Cinquecento una rottura con il nuovo duca. Dal 1584 al 1597 Bernardino visse ritirato a Racconigi. Dopo la morte della duchessa Caterina Micaela, il signore di Racconigi acquisì nuovamente credito a corte. L’opera in esame, appare coerente per i caratteri della moda con il periodo di vita di Bernardino, specialmente per i caratteri dell’armatura di parata, e di qualità più che discreta. Potrebbe trattarsi di una replica databile alla prima metà del Seicento di un prototipo eseguito nell’ultimo quarto del Cinquecento. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399650
  • NUMERO D'INVENTARIO R 4872
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 4872 (giallo) - capitale - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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