Ritratto di Giacomo Savoia-Nemours

dipinto, post 1590 - ante 1610

Il personaggio è rappresentato di lieve tre quarti, a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti, la fronte è scoperta. Porta i baffi e una corta barba. La gorgiera incornicia il volto. Indossa un giuppone, abbottonato sul davanti e profilato di pelliccia. Sfondo neutro di colore scuro. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 55.6 cm
    Larghezza: 41.4 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto indicato nell’inventario compilato da Noemi Gabrielli negli anni Cinquanta del Novecento, la tela in oggetto dovrebbe rappresentare il duca Carlo Emanuele I di Savoia. Tuttavia, l’effigiato non presenta nei tratti del volto alcuna vicinanza con le immagini note del duca, né nell’abbigliamento, poiché privo di petto di corazza e spallacci, preferiti per l’immagine ufficiale del principe, né alcun contrassegno dinastico sabaudo o stemma. Sul verso non è stata reperti alcuna iscrizione e le indicazioni inventariali suggeriscono solamente una collocazione dalla prima metà del Novecento nel castello di Racconigi. I caratteri della moda esibiti nella veste, riconducono all’ultimo quarto del XVI secolo/ inizio del XVII secolo. Potrebbe trattarsi di un figlio illegittimo del duca Emanuele Filiberto o a un esponente della corte di questi o del figlio Carlo Emanuele I, oppure di un esponente di un ramo cadetto della dinastia. Le maggiori similitudini, per quanto ad oggi noto, si possono riscontrare con Giacomo Savoia-Nemours (Vauluisant,1531-Annecy, 1585), figlio di Filippo e di Carlotta d'Orléans-Longueville (1512 – 1549). Destinato alla carriera militare nell’esercito del re di Francia, si distinse negli assedi di Lens e Metz (1552-1553), nella battaglia di Renty (1554) e nella campagna di Piemonte del 1555. Fedele ai duchi di Guisa, dopo il loro allentamento, dovette temporaneamente lasciare la Francia. Gli ultimi anni della sua vita furono dedicati a studi umanistici. Sposò Anna d’Este, figlia del duca di Ferrara Ercole II e di Renata di Francia, vedova del duca Francesco I di Guisa. Considerando i caratteri formali dell’opera, è possibile collocarne l’esecuzione tra la fine del XVI secolo e la prima metà del Seicento. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399601
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5566
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5566 (giallo) - numeri arabi - a stampa - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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