Ritratto equestre di Maurizio di Savoia

dipinto, post 1775 - ante 1796

Il personaggio occupa la parte centrale della tela; è rappresentato a figura intera, di tre quarti, in sella a un cavallo stante che volge il muso verso sinistra, mentre lo sguardo della figura ritratta è rivolto all’osservatore. Il duca porta i baffi e barba appuntiti; sopra il capo il galero cardinalizio. Indossa un camice, plissettato; sopra la mozzetta rossa, dalla quale pendono una croce pettorale, e un lungo mantello che scende sino ai piedi. Le mani sono protette da guanti. L’una tiene le briglie e l’altra trattiene, coprendola quasi del tutto, la croce pettorale. Ai piedi calzature a pantofola rosse. Lo stesso colore è utilizzato per la bardatura e la sella del cavallo, completata da un lungo drappo in tessuto, ornate da fiocchi e da galloni. L’animale porta la criniera coperta dalla bardatura e la coda raccolta. Il cavallo poggia su una sorta di basamento o podio di colore marrone, di forma parallelepipedo, dotato, anteriormente in basso, di un cartiglio, di analogo colore, per contenere il nome e le cariche del personaggio effigiato, lasciata in bianco. Sfondo di colore verde-azzurro, sfumato, ad imitazione del cielo, privo di connotazioni. La tela è posta entro una cornice di forma e luce rettangolare, in legno intagliato e verniciato. Battuta liscia; fascia modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 280 cm
    Larghezza: 173 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela rappresenta Maurizio di Savoia (Torino, 1593 – 1657) figlio cadetto del duca Carlo Emanuele I e dell’infanta Caterina Micaela d’Asburgo. Fu creato cardinale nel 1607 da papa Paolo V. Di posizioni filospagnole, dopo la morte del fratello duca Vittorio Amedeo I, fu protagonista insieme al fratello Tommaso della guerra civile contro la reggenza della cognata, Cristina di Francia. A seguito della pace raggiunta nel 1642 abbandonò la porpora, sposò la nipote Ludovica e ottenne nel 1648 il titolo di marchese di Argenetera e Bersezio, oltre alla carica di governatore di Nizza. Le modalità pittoriche suggeriscono che l’opera, non coeva al personaggio ritratto, sia stata eseguita in una fase successiva, tra XVII e XVIII secolo, all’interno di una più ampia serie genealogica volta a illustrare le coppie di duchi e duchesse di Casa Savoia, nonché altri principi della dinastia regnante. Questo genere di soggetti, già presenti nei progetti e, probabilmente, anche nei fatti nella perduta grande galleria di Carlo Emanuele I, allestita nei primi decenni del Seicento, sono successivamente documentati, nella seconda metà del XVIII secolo dalla produzione di pittori come Vittorio Amedeo Grassi e Giovanni Panealbo per la decorazione di alcune sale del castello di Moncalieri, residenza dalla quale sono pervenuti a Racconigi nei primi decenni del Novecento numerosi ritratti dinastici. L’opera è riconoscibile, sebbene manchi il numero di inventario corrispondente tra quelli rilevati sul retro della tela, con un dipinto rappresentante un ritratto equestre del cardinale collocato nel castello di Moncalieri, in una sala al primo piano, insieme ad altri ritratti di principi sabaudi, nell’inventario del castello di Moncalieri compilato il 25 luglio 1879 (Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Casa di Sua Maestà, Inventari, Moncalieri, 12922, fol. 10: “76/ Gran Quadro Un Cardinale a Cavallo/ su tela./ Cornice antica dorata./ Altez. 2.80 Larg. 1.80”)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399307
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1583
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a sinistra - R 1583 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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