San Francesco in estasi. San Francesco d'Assisi sostenuto da due angeli dopo aver ricevuto le stimmate

dipinto, ca 1665 - ca 1665

cornice moderna

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 240 cm
    Larghezza: 160 cm
  • ATTRIBUZIONI Dauphin Charles-claude (1620/ 1677)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, inedita, è pervenuta alla Galleria Sabauda, dopo essere stata acquistata dallo Stato Italiano presso la Galleria Marco Datrino di Torre Canavese nell’aprile 1994. L’attribuzione a Charles Dauphin ha trovato conferme al momento del suo acquisto, grazie ad una serie di confronti stilistici con altre opere assegnate al pittore lorenese e realizzate in Piemonte tra il suo arrivo intorno al 1650 circa e la sua morte nel 1677. Durante questo lungo periodo, Dauphin ricopre la carica di primo pittore dei principi di Carignano e collabora al tempo stesso alle principali imprese del Barocco piemontese, facendosi portatore di una cultura pittorica che permette alla corte sabauda di eguagliare, anche se in ritardo, lo stile in voga alla corte di Francia. Dauphin ottiene il sostegno della duchessa Cristina di Francia e del partito filo-francese, almeno fino alla morte del pittore ducale Mathieu e al susseguente arrivo di Jan Miel da Roma. Il dipinto è databile al 1665 circa sulla base di un confronto stilistico con il quadro rappresentante “Luisa di Savoia intercedente presso San Francesco da Paola”, realizzato per l’omonima chiesa torinese proprio nel 1665. Tale proposta sembra essere confermata anche dal confronto tra la posa della figura di San Francesco, in estasi e con le braccia aperte mentre riceve le stigmate, e altre figure dipinte da Dauphin in alcune opere databili al suo primo decennio di attività in Piemonte: Sant’Agostino nel “San Giuseppe col Bambino e Sant'Agostino in estasi” della chiesa di San Carlo a Torino (Di Macco in Thuillier, Jacques (a cura di), 1982, pp. 392-393); il “San Paolo rapito al terzo cielo” dell'oratorio di San Paolo che la presenza dello stemma di Carlo Bianco di San Secondo, in quell'anno priore della compagnia permette di datare al 1659 circa (Piovano in Di Macco, Michela/ Romano, Giovanni (a cura di), 1989, p. 212); l’“Elia rapito sul carro di fuoco” in Santa Teresa a Torino, che è invece databile agli anni Settanta del Seicento (Di Macco in Di Macco, Michela/ Romano, Giovanni (a cura di), 1989, pp. 205-206). È stato notato, al momento dell’acquisto dell’opera, che Dauphin trae ispirazione per quest’invenzione compositiva sia da l’“Apoteosi di San Luigi” di Simon Vouet, che da l’“Estasi di San Paolo” di Nicolas Poussin. Tali fonti tradiscono il tentativo da parte di Dauphin di adeguarsi alla nuova tendenza romanizzante in voga a Torino dopo l’arrivo di Jan Miel nel 1659. Ulteriori conferme dell’attribuzione dell’opera a Charles Dauphin provengono dal confronto di alcuni particolari de l’“Estasi di San Francesco d’Assisi con angeli” con altri dipinti del pittore lorenese. Il gruppo dei tre putti che assistono al miracolo delle stigmate riproduce, con qualche variante, alcuni dei personaggi dipinti nel "Miracolo dell'Apparizione della Vergine con il Bambino a Sant'Antonio da Padova" di Carmagnola, databile al 1650-1655 (Di Macco in Di Macco, Michela/ Romano, Giovanni (a cura di), 1989, p. 218). L’angelo sulla destra che sorregge il santo si ritrova nei dipinti dell’Oratorio di San Paolo e della chiesa di Santa Teresa a Torino; il suo profilo è però particolarmente confrontabile con quello del personaggio che sul margine destro ammira il miracolo dell'ostia nel Palazzo di Città e con quello di Luisa di Savoia nella tela del Voto dipinta nel 1664 per la chiesa di San Francesco da Paola (Di Macco, 1988, p. 67, tav. 48). Sulla scorta di alcune indicazioni sul retro della tela, che non è stato possibile osservare, si è ipotizzato che il dipinto di San Francesco d’Assisi provenga dalla Chiesa dei Cappuccini di Racconigi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351165
  • NUMERO D'INVENTARIO 1115
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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