nascita di Venere

orologio da mensola,
Douillon (attivo Nel Secondo Quarto Del Sec. Xix)
attivo nel secondo quarto del sec. XIX

Pianta a trapezio, sezione a triangolo isoscele, con fulcro della piramide compositiva nella testa di Venere. Racemi posti su di un dodecagono, borchie ai vertici, mascherone a quello principale, ghiera a corona di fiori di canna. Riccioli, volute, conchiglie, parte traforate a graticcio, borchie, mascherone centrale, nella base; motivo a falsa roccia di caverna, con due grandi conchiglie ai lati, nella parte mediana.Montaggio: la base è collegata alla parte mediana per mezzo di 5 viti e bulloni; le varie figure sono collegate alla parte mediana per mezzo di 8 viti e bulloni

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    METALLO
    SMALTO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Parigina
  • ATTRIBUZIONI Douillon (attivo Nel Secondo Quarto Del Sec. Xix): orologiaio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L' orologio con la nascita di Venere, collocato fin dal 1880 in camera dell'Alcova con la coppia candelieri con putti (cfr. 0100216286) , è inquadrato da Paolo San Martino nell'ambito delle rivisitazione eclettiche degli anni 50 e 60 dell'Ottocento di bronzisti del genere di Antoine-Louis Barye (di cui cita, ad esempio, una coppia di candelieri a nove luci pubblicata in Le XIXe Siècle Français, Parigi 1957, p. 131 e L'art en France sous le Second Empire, catalogo della mostra, Parigi 1979, pp.149-150) e degli artisti che "ripropongono il vocabolario formale reso canonico da Meissomier e ancora buono per il Ladatte del 1775" (cfr. J. Fleming, F. Ladatte, an Italian Ciseleur, in "The Connoisseur", 1958, p. 152; P. San Martino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 64, p. 217). Incerta è l'identificazione della parure con il "pendolo di stile barocco e due candelabri" acquistati per la Real Casa dai fratelli Nigra alla ditta Lerolle di Parigi nel 1844 (cfr. ASTO, Sezioni Riunite, Registri Mandati Spese diverse 1844, tomo III, vol. 95, f. 19); se l'identificazione venisse confermata si chiarirebbe ulteriormente un capitolo significativo nella conoscenza del gusto di Carlo Alberto, immediatamente sensibile alla svolta parigina neorocaille, come attestano le porcellane di Petit (cfr. P. San Martino, in Ibid.). La datazione della cassa dovrebbe rientrare nel quinto decennio dell'Ottocento.È altamente probabile che anche questo orologio, come gli altri due con meccanica di Douillon presenti a palazzo reale, sia stato venduto dai Musy e che non sia stato firmato semplicemente a causa della superficie decorata del quadrante; il movimento è databile al 1850 circa (cfr. G. Brusa, in Ibid, p. 218)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216106
  • NUMERO D'INVENTARIO 1157
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI dietro la base - 1157 - numeri arabi - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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