aquila e cigno

orologio da mensola, 1735 - 1740

Forma a cartouche. A coronamento un'aquila; il quadrante è circondato da volute fogliacee lamellari e infiorescenze; in basso cigno ad ali spiegate che poggia su cartella rocaille. 2 buchi per la carica.Montaggio: parti decorative in bronzo dorato avvitate.Quadrante in smalto bianco su metallo con invasatura centrale. Ore in numeri romani in nero e minuti di cinque in cinque in cifre arabe. Lancette traforate e verniciate in epoca posteriore. Quella dei minuti non è originale. Lunetta semplice. Movimento: a platine rettangolari, larghezza 144 mm x altezza 131 mm, con pilastrini a forma di vaso affusolato. Scappamento a verga. Pendolo tra lame cicloidali con asta d'acciaio sottile e lente di piombo a forma di cuore quasi certamente rifatta. Sospensione a filo regolabile attraverso il quadrante. Forchetta chiusa. Bariletti dentati. Partitora con numerazione in cifre arabe coricate. Un campanello

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura/ cesellatura
    ACCIAIO
    CRISTALLO
    PIOMBO
    SMALTO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
  • ATTRIBUZIONI Mynuel Louis (notizie 1720-1725): orologiaio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Concepito per il Gabinetto cinese, dove è ancora oggi conservato, l'esemplare è datato da Angela Griseri al 1735-1740, gli anni conclusivi dei lavori per l'ambiente, quando si erano avvicendati dal 1734-1737 il Beaumont per gli affreschi, intagliatori e doratori e il Massa per i pannelli mancanti. Il modello a cartel appare perfettamente aderente al gusto espresso da Juvarra nelle conchiglie disegnate per inserire le lacche cinesi dell'ambiente. La presenza di elementi dei repertori più raffinati della rocaille riconduce, sempre secondo la studiosa, agli esempi di Meissonier e Ladatte. Angela Griseri cita, come paragoni per la perizia tecnica espressa dall'esemplare, un cartel da parete eseguito da Julien Le Roy per il meccanismo e da Jacques Caffieri per la cassa del 1735 circa conservato al Rijksmuseum di Amsterdam (cfr. G. Brusa, L'arte dell'orologieria in Europa, Milano 1978, fig. 486, p. 427) e un orologio pubblicato nel catalogo Nouveau Drouot del 1987, fig. 150.Ricollegandosi agli studi di M. L. Doglio (Tesauro, Idea delle perfette inprese, a cura di M. L. Doglio, Firenze 1975, pp. 70, 82, 87, 107) la Griseri identifica, nel trampoliere, l'impresa discussa dal Giovio che indica "il ciottolo fra l'unghie" rimedio contro il sonno e perciò segno di avvedutezza e, nelle erbe lacustri resistenti del coronamento, l'impresa citata dal Giovio e dal Tesauro con il motto "Flectimur non frangimur undis". L'iconografia complessiva potrebbe quindi far riferimento alle virtù di Carlo Emanuele III. Se questa ipotesi trovasse conferma tornerebbe opportuno un riferimento ad un pagamento del 27 febbraio 1734 al Ladatte per "altri lavori per il nuovo appartamento di S.M. e per un modello in cera per una pendulla" (cfr. A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino 1963-1968, 1966, p. 595) e le strette analogie decorative con i bronzi cesellati dal Ladatte nel 1732 per il mobile del Piffetti nel Gabinetto per il Segreto Maneggio degli Affari di Stato, potrebbero portare a nuove ipotesi attributive (cfr. A. Griseri, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 7, p. 112).Il movimento, databile al 1740 reca la firma di Mynuel Louis. Quest'ultimo è probabilmente morto nel 1725 ma la bottega deve aver continuato l'attività per circa un ventennio con il suo nome, perché questo, così come gli altri esemplari firmati presenti nelle collezioni sabaude eccetto uno (Palazzo Reale, inv. 1966, n. 1035), sono posteriori a questa data (cfr. G. Brusa, in Ibid., schede nn. 4 e 7, pp. 107 e 112)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216076
  • NUMERO D'INVENTARIO 304 rosso
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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