paramento liturgico, insieme - manifattura francese (sec. XVIII)
Parato composto da pianeta, 1 stola, 1 manipolo, 1 velo di calice e 1 borsa del corporale. Fondo gros de Tours prodotto da ordito e trama di fondo di seta verde. Disegno descritto da una trama di fondo slegata per la metà dei colpi (liseré) e da trame broccate in sete policrome, in argento filato a fili doppi (anima seta perla), in argento riccio (anima seta ondata perla), in lamina d'oro e in oro filato con lamina d'oro avvolta a spirali. Trame, ad eccezione dell'argento filato, legate in diagonale 3 lega 1 dai fili d'ordito. Nel disegno, incompleto, effetti berclés. Una composizione ovale di fiori e foglie descritta a ricca policromia sfumata di perla, rosa, rosa ciclamino, rosso, rosso mattone, giallo, verde, azzurro, blu, oro e argento si ripete in verticale percorsa ai lati da festoni vegetali. Questi, descritti nei medesimi colori, prendono origine da cespi di fiori esotici, dalie e infruttescenze di uguale colorazione che incorniciano motivi architettonici d'oro e d'argento. Fondo verde a minuta decorazione di foglie cuoriformi a scacchiera. Gallone a fuselli in oro filato, riccio e in lamina, a doppio nastro intrecciato. Nel velo gallone a fuselli on oro filato, riccio e lamina più complesso, a nastri intrecciati e motivi geomentrici. Fodera in taffetas rosso geranio
- OGGETTO paramento liturgico
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MATERIA E TECNICA
filo di seta/ trama broccata
filo d'argento/ trama broccata
filo dorato/ lavorazione a fuselli
filo d'oro/ trama broccata
seta/ gros de Tours/ liseré/ broccatura
seta/ taffetas
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria della Steccata
- INDIRIZZO Strada Giuseppe Garibaldi, 5, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato, non riscontrato tra gli arredi elencati nell'inventario della Steccata del 1725 e menzionato invece in quelli successivi del 1765 e 1780, presenta un tessuto che appartiene alla produzione lionese di sete "Revel" in voga tra 1730 e 1740. Si tratta di un esemplare che propone una perfezione esecutiva di tessitura, un impiego dispendioso di materiali preziosi (quattro tipi di filati e laminati d'oro e d'argento) e un tipo di disegno riscontrabili solo nella produzione francese assegnata dalla critica al disegnatore e tessitore Jean Revel (cfr. Thornton 1960, pp. 71-86; 1965, pp.120, 121 e gg. 69A). Il manufatto parmense presenta tutte le novità create da Revel, figlio di un pittore della cerchia di Le Brun, che sicuramente lavorò a stretto contatto con i pittori fioristi e i cartonisti di arazzi della manifattura dei Gobelins. L'invenzione rivoluzionaria introdotta da questo artista consisteva nel conferire ai soggetti la massima verosimiglianza naturale, evidenziandone i valori plastici e pittorici. Per restituire gli effetti tridimensionali e chiaroscurali, Revel inventò la tecnica del "point-rentré" che consisteva nell'interrompere il colore di una trama, facendo passare a metà di questa la successiva del medesimo colore, ma di una tonalità in gradazione. E' possibile forse individuare affinità più convincenti con le opere di un disegnatore di stoffe di Tours, fedele imitatore di Revel, Louis Durand, a lui coevo. Il taglio compositivo a grandi compartimenti descritti da festoni vegetali e ghirlande di fiori, ma soprattutto le infruttescenze simili a grappoli d'uva spina e i fiori tondeggianti e corposi presenti nel tessuto parmense, ricordano temi analoghi presenti in una seta conservata a Cleveland, assegnata da Thornton (1965, fg.75A, p.178) al Durand e attribuita agli anni 1735-1740. Questa somiglianza, che suggerisce l'ipotesi della presenza a Parma di stoffe francesi di imitazione Revel, convince nel collocare l'esemplare parmense in una fase tarda dell'evoluzione di questo stile, circoscrivibile appunto tra 1735 e 1740. Lo stile maturo Revel è contrassegnato da una ricerca formale ancora più complessa e sofisticata, che si avvale di soggetti desunti da repertori botanici e architettonici estremamente selezionati, caratterizzati da fiori e frutti rari, spesso esotici, capitelli, colonne, mensole, archi, fontane, scorci di paesaggi e vedute di giardini, descritti sempre con grande efficacia naturalistica (Ibidem, pp.122-125)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800405818
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0