Nesso rapisce Dejanira

orologio da mensola, 1710 - 1720

Cassa rettangolare tipo Boulle su 4 piedini aggettanti. A coronamento aquila con scudo sabaudo nel petto; cassa con volute intarsiate, sormontata da motivi fogliacei a cascata; ai lati della base, in corrispondenza dei piedini, 4 figure femminili a mezzo busto; in basso applicato sulla parte centrale della cassa, Nesso rapisce Deianira, con faretre incrociate. Intarsio nella parte posteriore interna.Montaggio: piedini e parti decorative in bronzo dorato avvitate.Quadrante in smalto bianco su metallo con svasatura centrale. Ore in numeri romani in nero e minuti di cinque in cinque in cifre arabe. Lancette traforate, incise e dorate, di disegno particolarmente elaborato. Finta lunetta, in quanto fa parte dello sportello anteriore della cassa. Movimento: a platine rettangolari, larghezza 147 mm x altezza 130 mm, con pilastrini a forma di vaso affusolato. Scappamento a verga. Pendolo d'acciaio con lente d'ottone su slitta, regolabile a vite. Sospensione a filo. Forchetta chiusa. Bariletti dentati. Suoneria di ore e mezze. Partitora con numerazione in cifre arabe coricate

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura/ cesellatura
    CRISTALLO
    legno/ intarsio
    METALLO
    Ottone
    SMALTO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • ATTRIBUZIONI Mynuel Louis (notizie 1720-1725): orologiaio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra gli esemplari più antichi della collezione sabauda di orologi, l'opera riveste particolare importanza come espressione tipica della cultura d'élite della Reggenza francese, nel primo tempo, che aveva avuto un esordio fertile per le arti preziose fin dal 1690 (cfr. P. Verlet, Les Meubles Français du XVIII Siècle, Parigi 1982, p. 46).Angela Griseri, che attribuisce il pezzo a una manifattura francese del 1710-1720, sottolinea come l'altissima qualità nel modellato dell'aquila ornata con lo stemma sabaudo sia decisiva per conoscere la consistenza qualitativa delle collezione di corte e le scelte del primo periodo del regno di Vittorio Amedeo II e Anna d'Orléans, in competizione con Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours (cfr. A. Griseri, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988 scheda 4, p. 107). I confronti proposti dalla Griseri riguardano un esemplare parigino ora a Stoccolma (per cui cfr. P. Verlet, Les Bronzes Dorée Français du XVIII Siècle, Parigi 1987, p. 229, fig. 253); una pendola della Galleria Koller di Zurigo del 1705 circa (per cui cfr. R. Müre e H. M. Vogel, Alte Uhren Ein handbuch europäischer Tischuhren Wanduhren und Bodenstanduhren, Lipsia 1986, p. 97, fig. 112) e alcuni orologi andati all'asta (Sotheby's, Fine French Furniture Clocks and Tapestries, catalogo dell'asta (Londra, dicembre), 1983 fig, 26; Sotheby's, Tableaux, Mobilier et Tapisseries, catalogo dell'asta (Monaco, dicembre), 1987, fig. 39; Christie's, Importante Vendita di Dipinti e Arredi, catalogo dell'asta (Bologna, settembre), 1986, fig. 46). L'orologio nel 1880 si trovava nel palazzo del duca d'Aosta in via Maria Vittoria 12, tuttavia la provenienza originaria potrebbe essere Palazzo Reale, poiché nel 1867, in occasione del matrimonio con Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, Amedeo d'Aosta avevo scelto oggetti che dovevano confermare la sua immagine dinastica e ben figurare nell'arredo della nuova residenza. L'inventario del 1908 lo colloca in Palazzo Reale, nella sala dei medaglioni.Il quadrante, pertinente ma di tipo non noto all'epoca, suscita qualche perplessità in Giuseppe Brusa, che ipotizza una sostituzione posteriore; il movimento, firmato da Louis Mynuel, è invece databile al 1720 circa e, quindi, pressoché coevo alla cassa (cfr. G. Brusa, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988 scheda 4, p. 107)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216077
  • NUMERO D'INVENTARIO 1035 rosso
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul retro - 484 D.C - numeri arabi - a pennello/ verde -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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