paesaggio montano con mucche al pascolo

dipinto, 1930 - 1930

In primo piano, verso sinistra, sono rappresentate cinque mucche pezzate intente a brucare l'erba. Quattro di esse sono disposte a coppie, la quinta è lievemente discostata dalle altre e si pone in prossimità di un grosso masso colpito dal sole che funge da quinta alla scena. Sulla destra, in secondo piano, alcune montagne parzialmente ricoperte da prati e in parte con la roccia affiorante. Sulla destra, oltre il pascolo, una serie di pietre e massi disposti a simulare una sorta di muretto. In secondo piano due pini, dei quali uno privo di parte dei rami. Sullo sfondo una vallata appena accennata ed in parte velata da basse nubi ed ampio brano di cielo. La tela è posta entro cornice di profilo e luce rettangolare. Battuta liscia; tipologia a gola. Interamente verniciata di marrone scuro con profili dorati. Fascia interna perlinata. Fascia centrale liscia; esterna, sottile effetto marmorizzato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 40.7
    Lunghezza: 58
  • ATTRIBUZIONI Boetto Giulio (1894/ 1967)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, unitamente ad altre opere dello stesso autore, secondo una politica di promozione degli artisti di origine piemontese o attivi in Piemonte promossa dall'Ente nel corso del Novecento, venne acquistato dalla Provincia di Torino all'Esposizione del Circolo degli Artisti del 1938. Il documento conservatosi non specifica il valore di ogni singolo quadro, ma esclusivamente l'ammontare totale della cifra corrisposta, ovvero L. 3.000. L'autore (Torino, 1894-1967), formatosi all'Accademia Albertina, sulla scia del paesismo ottocentesco piemontese, come spesso sottolineato dalla critica, si dedicò prevalentemente a tale genere con particolare predilezione ai mercati, gli scorci di paese, in particolare del saluzzese, ove si trasferì a partire dal 1933, occupando lo studio di Matteo Olivero, ed i soggetti montani, come nel caso in esame. Esordì alla Promotrice sullo scorcio del secondo decennio del Novecento e la sua produzione, resa con una pennellata densa di materia, luminosa e immediata, sulla linea tracciata da Andrea Tavernier, rimase sostanzialmente immutata nel corso del tempo. Bibliografia di riferimento: A. Mistrangelo (a cura di), Giulio Boetto, Saluzzo, 1987, s.p.; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 47 (con quotazioni di mercato). La cornice, sia per la tipologia, estremamente semplice, sia per la presenza sul retro della sola etichetta inventariale dell'Ente recente, è da considerarsi non coeva al dipinto e di sostituzione recente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210631
  • NUMERO D'INVENTARIO 117375
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro cornice/ in basso/ su etichetta rett. metal., in nero - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 117375 - Mallé L./ Verdoia O - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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