Pascoli alpini. paesaggio montano con mucche

dipinto, 1937 - 1937

In primo piano è rappresentato un prato di vivo colore con larghe pennellate. In secondo piano, sulla sinistra, alcuni grossi massi; più lontano, sulla destra mucche nere pezzate al pascolo. Sullo sfondo, in linea digradante, da destra verso sinistra, una catena di montagne stagliata su un cielo di tono acceso percorso, all'orizzonte, da alcune nuvole. La tela è posta entro cornice di profilo rettangolare; battuta liscia. Luce rettangolare; modinata. La fascia più esterna è verniciata di colore marrone; il profilo interno è dorato, segue una fascia bianca e la battuta dorata. Sul retro, in alto, gancio metallico circolare per la sospensione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    METALLO
    legno/ intaglio/ doratura/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 39
    Lunghezza: 47.5
  • ATTRIBUZIONI Boetto Giulio (1894/ 1967)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, unitamente ad altre opere dello stesso autore, secondo una politica di promozione degli artisti di origine piemontese o attivi in Piemonte promossa dall'Ente nel corso del Novecento, venne acquistato dalla Provincia di Torino all'Esposizione del Circolo degli Artisti del 1938. Il documento conservatosi non specifica il valore di ogni singolo quadro, ma esclusivamente l'ammontare totale della cifra corrisposta, ovvero L. 3.000. Il titolo originale dell'opera dovrebbe essere "Colle alpino". L'autore (Torino, 1894-1967), formatosi all'Accademia Albertina, sulla scia del paesismo ottocentesco piemontese, come spesso sottolineato dalla critica, si dedicò prevalentemente a tale genere con particolare predilezione ai mercati, gli scorci di paese, in particolare del saluzzese, ove si trasferì a partire dal 1933, occupando lo studio di Matteo Olivero, ed i soggetti montani, come nel caso in esame. Esordì alla Promotrice sullo scorcio del secondo decennio del Novecento e la sua produzione, resa con una pennellata densa di materia, luminosa e immediata, sulla linea tracciata da Andrea Tavernier, rimase sostanzialmente immutata nel corso del tempo. Bibliografia di riferimento: A. Mistrangelo (a cura di), Giulio Boetto, Saluzzo, 1987, s.p.; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 47 (con quotazioni di mercato). La cornice, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali, sia per un'analisi stilistica, può essere considerata coeva al dipinto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210543
  • NUMERO D'INVENTARIO 117379
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI fronte/ in basso/ a destra, in nero - Giulio/ Boetto/ - 1937 - - Boetto G - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Boetto Giulio (1894/ 1967)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1937 - 1937

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'