San Giovanni Battista
disegno,
(?) 1550 - (?) 1555
Giovenone Gerolamo (bottega)
1488-1490/ 1555
Disegno a carboncino, con uso di sfumino, gesso e terre con uso di pennello. Il cartone è composto da tre fogli di misure omogenee disposti orizzontalmente con sovrapposizione dei bordi; i margini, escluso quello superiore, sono costituiti da strisce di cartone antico, di tono più freddo, con tracce di disegno a carboncino. Non sono visibili segni di ricalchi o traforature per lo spolvero. Vi è raffigurato san Giovanno Battista rivolto verso sinistra con l'agnello in braccio
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ gessetto/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Giovenone Gerolamo (bottega)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Lanino Bernardino
Ferrari Gaudenzio, Bottega
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Bernardino Lanino col numero d'inventario 32, visibile stampato ad inchiostro in basso a sinistra (Bollea L. C., 1932, p.491): attribuzione scartata nell'inventario del 1933 dove era assegnato alla bottega di Gaudenzio Ferrari (Gabrielli N., 1933, pp. 158, 197). La prima attribuzione alla bottega di Gerolamo Giovenone si deve a G. Romano (1970, pp. 20-21) ed è stata accettata dalla critica successiva a partire da L. Mallé (1971, pp. 193, 206), che vi ravvisava l'apporto del Gaudenzio tardo ed uno spiccato accento milanese. Silvia Ghisotti (in Romano G., 1982, pp. 114-115), pur non mettendo in dubbio l'attribuzione proposta da Romano e da Mallé, ha sottolineato l'influenza esercitata sull'autore del cartone dalle opere eseguite da Gaudenzio nel suo tardo soggiorno milanese nonché dai suoi allievi e collaboratori, influenza evidente soprattutto nella muscolosa corporatura del santo, "risultato di uno studio anatomico ormai quasi dichiaratamente manierista". A sottolineare il documentato legame tra la bottega di Gerolamo Giovenone e quella di Bernardino Lanino, la studiosa metteva in evidenza come le soluzioni elaborate nel cartone ritornino in due diverse opere del Lanino raffiguranti san Giovanni Battista: nella pala ai Santi Pietro e Paolo di Oleggio dove sono identici il busto e braccia del santo, nonché la posizione dell'agnello, e nel polittico della Parrocchiale di Campiglia Cervo dove è visibile il medesimo modo di rendere la gamba sinistra
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209686
- NUMERO D'INVENTARIO 332
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 32 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0