Madonna in adorazione di Gesù Bambino

disegno, (?) 1525 - (?) 1549

Disegno a matita nera con uso del carboncino e limitati rialzi a gessetto. Il cartone è composto da otto fogli di misura ineguale congiunti per sovrapposizione dei bordi. Vi è raffigurata la Madonna in ginocchio in adorazione del Bambino sorretto da due angeli sulla sinistra

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita/ carboncino/ gessetto
  • ATTRIBUZIONI Ferrari Gaudenzio (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
  • INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 44, visibile stampato ad inchiostro in alto a destra (Bollea L. C., 1932, p.492). L'attribuzione è stata ripresa da N. Gabrielli (1933, pp. 155, 197), che lo ha collegato alla tavola centrale superiore del polittico eseguito da Gaudenzio Ferrari tra il 1514 e il 1521 per la chiesa di San Gaudenzio di Novara. Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 88-90) ha messo in evidenza come il cartone, oltre a non coincidere nelle misure, presenti significative differenze stilistiche rispetto alla tavola novarese, caratterizzandosi per una secchezza del segno inconsueta per Gaudenzio; tuttavia lo stesso studioso notava come la composizione si potesse sicuramente ritenere opera del maestro e per la novità di ideazione e per le frequenti repliche in ambito gaudenziano. Queste considerazioni hanno portato il Gaglia a ipotizzare che l'Adorazione novarese, servita da modello più volte nell'ambito della bottega, abbia perso il disegno originario, danneggiato per i frequenti ripassi degli allievi, rendendo necessario un rifacimento, avvenuto in epoca non precisabile, ad opera di un anonimo artista formatosi alla bottega di Gaudenzio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209680
  • NUMERO D'INVENTARIO 344
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI in alto a destra - 44 - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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