teca, opera isolata - produzione piemontese (terzo quarto sec. XVIII)

teca, 1762 - 1762

Struttura a parallelepipedo. Cinque pareti in vetro; armatura in metallo verniciato nero. Poggia su quattro piedi circolari dorati. Superiormente quattro elementi a voluta in metallo verniciato nero, disposti radialmente in corrispondenza degli angoli, sorreggono una corona reale in legno dorato. La teca è posta su mensola in legno dipinta a finto marmo venato verde con piano rettangolare aggettante profilato da modanature

  • OGGETTO teca
  • MATERIA E TECNICA metallo/ pittura/ doratura/ fusione
    legno/ intaglio/ pittura/ doratura
    VETRO
  • MISURE Altezza: 160
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di una teca ove custodire il prezioso busto in cera di Vittorio Amedeo II si trova menzione per la prima volta in una nota di pagamento del 1762, per la costruzione della stessa, di L. 100 di Piemonte. La presenza di una "cassa ornata di cristalli" è ribadita nella guida di Felice Pastore (F. Pastore, Soperga Notizie della Reale basilica raccolte da Felice Pastore, Torino, 1797, p. 25). Sia il testo manoscritto di De Canis e che l'edizione della guida di Pastore del 1809, testimoniano dei danni subiti dal busto a seguito dell'occupazione francese (F. Pastore, Storia di Soperga e dello Stabilimento annesso, Torino, 1809, p. 40) e, presumibilmente, anche dalla teca. Nella guida di Pastore del 1828 il busto, senza precisazioni circa la teca, è indicato nel Salone "ove le LL. MM. Si fermano a far colazione, od a pranzo il giorno della Natività di M.V." (F. Pastore, Storia della Real Basilica e Congregazione di Soperga, Torino, 1828, p. 46). Tale allestimento è ribadito da buona parte della guidistica ottocentesca sino all'ultimo decennio del secolo quando, in occasione del riallestimento delle sale al primo piano ed al piano terreno per ospitare l'Appartamento reale ed altri ambienti di rappresentanza, i dipinti vennero trasferiti nella Biblioteca, Tutti a Superga ricordi e impressioni di un visitatore, Torino, 1894, p. 37; L. Selvaggi, La Biblioteca di Superga, in "Accademie e Biblioteche d'Italia", n. 32, Roma, 1982, p. 237. Si deve pensare, pertanto, che la realizzazione della mensola in finto marmo sia da datarsi in questi stessi anni, mentre la cassa, pur con integrazioni, dovrebbe risalire al settimo decennio del Settecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208736
  • NUMERO D'INVENTARIO 1394
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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