ritratto di Vittorio Amedeo Sallier de la Tour

dipinto, 1841 - 1841

Il dipinto ritrae Vittorio Amedeo Sallier de la Tour a figura intera in un porticato, con pavimento a piastrelle con fiore centrale, delimitato a sinistra da una colonna con tendaggio. L'uomo indossa una divisa, ornata da placche e medaglie di onoreficenze, il collare dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata e un manto con bordo decorato da nodi Savoia. Poggia la mano destra su un tavolino rotondo con sostegno antropomorfo scolpito, su cui si trovano un foglio, un calamaio e due piccole sculture. Sulla destra è raffigurata una poltrona, a cui è appoggiata la feluca piumata. Sullo sfondo è delineato un paesaggio collinare con schieramento di truppe

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 226
    Larghezza: 156
  • ATTRIBUZIONI Capisani Angelo (1808/ Post 1862)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto appartiene alla serie di tele raffiguranti Cavalieri dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata commissionate dalla regina Maria Cristina, vedova di Carlo Felice, per la Galleria della Chiesa del Castello di Agliè. Il ciclo fu inaugurato proprio da questo ritratto del conte Vittorio Amedeo Sallier de la Tour, Marchese di Cordon, Generale, Governatore degli Stati di Terraferma (poi Ministro e Primo Segretario di Stato per gli Affari Esteri, poi Luogotenente Generale del Regno, Maresciallo di Savoia e Senatore del Regno defunto nel 1858). La tela ritraente il "comandante delle truppe nel 1821", insignito dei titoli di cavaliere dell'ordine civile di Savoia e dell'Ordine della SS. Annunziata il 4 maggio 1821, viene realizzata nel 1841 da Angelo Capisani (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. I p. 396 di Marco Rosci e v. III p. 1417 di Rosci M.; E. Gabrielli, "Le committenze romane di Maria Cristina di Borbone regina vedova di Sardegna" in "Maestà di Roma da Napoleone all'Unità d'Italia, catalogo della mostra, Milano 2003, pp. 398-400). A questo si affiancano, come pendant, il ritratto di Guglielmo di Grandson realizzato da Francesco Sampietro e poi il gruppo di tele più piccole (cm. 70 x 50 circa). La scelta tematica della serie s'inserisce nel filone programmatico di esaltazione dinastica condiviso dal nuovo sovrano Carlo Alberto, promotore di progetti analoghi a decorazione della Galleria del Daniele e della Sala del Caffè di Palazzo Reale a Torino, distinguendosi però nella scelta degli artisti coinvolti. La regina infatti, in autonomia dalla sfera ufficiale, predilesse giovani pittori degli stati sardi e vincitori del pensionato a Roma come Angelo Capisani, Gaetano Gallino, Michelangelo Pittatore, Carlo Frigiolini, Francesco Sampietro e Francesco Cusa.Dell'incarico al Capisani (nato nel 1808, allievo dell'Accademia torinese e vincitore nel 1833 del pensionato romano) si conserva la "Scrittura privata per la Commissione data al Sig. Angelo Capisani da S.M. la Regina M. Cristina ... di un dipinto rappresentante S. E. il conte Sallier Della Torre Governatore di Torino in abito militare con le insegne del supremo ordine della SS.ma Annunziata". Nel contratto si stabilisce che tela deve misurare m. 2,20 x 1,60 ed essere consegnata entro il 1841. "Al medesimo quadro deve esser aggiunto l'abbozzetto in piccolo terminato il lavoro". Il compenso è stabilito in 180 scudi romani, da erogare in tre rate: "la prima in principio del lavoro allorchè sarà stabilito il disegno sul cartone, la seconda allorchè sarà il dipinto a olio portato alla metà di lavoro, e la terza allorchè sara interamente terminato e riconosciuta la esecuzione essersi fatta nel modo presente. Roma 5 febbraio 1841 Luigi Canina" (ASTO, Archivio Duca di Genova, Casa Maria Cristina, mazzo 1 fasc. nuovo 7 Belle Arti già mazzo 42 fascc. 4 e 5 1840-42). Due ricevute di pagamento informano dell'avanzamento del lavoro (la seconda rata è pagata a Roma il 28 giugno e il saldo risale al 12 settembre 1841) (cfr. ASTO, Archivio Duca di Genova, Casa Maria Cristina, mazzo 1 fasc. nuovo 8 Belle Arti già mazzo 40bis fasc. 13 1841). Il bozzetto del dipinto, conservato nel castello di Racconigi, mostra alcune varianti rispetto all'opera finale soprattutto nell'ambientazione (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. III p. 1417 di Rosci M.; v. I p. 402 cat. n. 376 di Rosci M.)Per la regina Maria Cristina Capisani realizzò altri ritratti della serie e per la galleria delle arti l' "Amedeo VI di Savoja che presenta al Papa Urbano V il Patriarca di Costantinopoli" pagato nel 1845. Partecipò alle esposizioni della Società Promotrice delle belle arti di Torino dal 1843 al 1862 presentando 20 opere (prevalentemente ritratti e soggetti di genere), con un'interruzione di otto anni tra il 1850 e il 1858 forse dovuta ad un viaggio di studio (cfr. Eraldo Bellini, "Pittori piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento", Torino 1998, p. 88). Nel 1845 nel catalogo fu registrato con la qualifica di "pittore di storia" e residenza a Torino, in Borgo Nuovo; nel 1850 espose vari dipinti alle mostre dell'Industria Nazionale e Belle Arti al Valentino (Piergiorgio Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865", Torino 2001, p. 320)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208383
  • NUMERO D'INVENTARIO 1844
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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