Madonna annunciata

dipinto, 1826 - 1826

Il dipinto, con relativo strato di supporto, è inserito in una cornice in legno intagliato e dorato con decorazioni vegetali in pastiglia agli angoli. Raffigura il busto della Madonna annunciata nell'iconografia tradizionale: con abito bianco e manto azzurro, nell'atto di portare la mano destra al petto, rivolgendo lo sguardo in basso

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • MISURE Altezza: 61.5
    Larghezza: 51.5
  • ATTRIBUZIONI Vacca Luigi (1778/ 1854)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, omesso nell'inventario del 1964, mutò più volte collocazione all'interno del castello: riscontrato nel 1927 nella "Sala del Monumento Tusculano (46)", assente nel 1908 a causa della lacuna dei fascicoli tra i numeri 2084 e 2154, nel 1876 compare nella "27 Sala attigua [al Salotto di seguito alla Galleria del teatro]". Nell'inventario del 1855 è registrato nella "N. 32. Camera detta della Principessa Vittoria", nel catalogo di Sampietro "Camera in fondo alla galleria del teatro", mentre negli anni 1843 e 1831 figura nell' "Oratorio privato con annessa Sacrestia" n. 12, identificabile con la cappella dietro la sala gialla adiacente al luogo di conservazione attuale.Le voci inventariali più antiche, del 1831 e del '43, riferiscono che il frammento di dipinto murale apparteneva originariamente alla "chiesa d'Altacomba". La ricerca effettuata dallo schedatore per la tesi di laurea, "Nuovi risultati per la cultura e l'opera di Luigi Vacca", ha permesso di ricostruire le vicende del cantiere decorativo promosso da Carlo Felice di Savoia nel complesso abbaziale di Altacomba. Il dipinto in esame fu realizzato nel corso della prima campagna di lavori (avvenuta tra febbraio e giugno 1826) nella cappella dei Principi della chiesa, nel lato interno del muro che separa la cappella dal transetto. Qui Luigi Vacca rappresentò un'Annunciazione con la Vergine sulla sinistra, avvolta nel manto blu, l'arcangelo Gabriele a destra e l'Eterno tra due angeli. Questa parte di muro si deteriorò fin da subito a causa dell'umidità e l'Annunciazione "ebbe la disgrazia di restar machiato stante la costruzione di muri vecchi e furono costretti di farle un sopramuro per doverlo rifare, ma l'architetto avendo visto che la Vergine era molto bella e di suo piacere la fe' tagliare, e ne fece un quadro, e scrisse al pittore che andasse a rifarlo, il quale fu in brevissimo tempo condotto a termine" (cfr. "Memorie biografiche" in Miscellanea Vico in SBAS). Secondo le "Memorie" suddette poi, durante la visita ad Altacomba compiuta nell'agosto del 1826, il re Carlo Felice ammirò le opere del Vacca e venuto a conoscenza del fatto che "la prima Vergine si era tagliata stante la belessa, il re chiese di vederla e gli piacque, e dal architetto se la fe' donare, diede ordine che fusse subito recata al Real Castello d'Agliè. Il re venendo al detto Castello fe' dimandare il pittore, il quale subito si presentò e gli fece molti eloggi de suoi lavori, quindi gli disse di seguitarlo nelle sue camere e lo condusse nel suo piccolo oratorio e sopra il suo ginochiatojo gli fe' vedere la detta Vergine, la qual cosa il pittore gli empì l'anima di gioia vedendosi così molto stimato dal suo sovrano". La veridicità dell'episodio narrato è confermata dalla presenza dell'opera già nell'Inventario del Castello del 1831.Luigi Vacca (Torino giugno 1777 - ivi 6 gennaio 1854), figlio del pittore Angelo, compì la propria formazione nella Regia Accademia di Pittura e Scultura e contemporaneamente fece esperienza diretta del mestiere nel laboratorio paterno. Nominato pittore-scenografo con Patenti Regie del 1823, attivo per più di cinquant'anni nei maggiori teatri della regione insieme a Fabrizio Sevesi, ottenne l'incarico di professore dell'Accademia riformata da Carlo Felice. Oltre alla scenografia si dedicò con successo a campagne decorative in dimore private, della corte e alla pittura religiosa per numerosi edifici ecclesiastici (cfr. voce biografica di G. Gaia in "La pittura in Italia. L'Ottocento", Milano 1990, vol. II pp.1052-1053; Piergiorgio Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1800-1830", Torino 2002, p. 370 di Ruffino M. P.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207039
  • NUMERO D'INVENTARIO 2628
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI cornice, lato destro, in basso - 2628 su etichetta rettangolare dentellata prestampata con filetto ottagonale blu - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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