veduta di Altacomba

dipinto, 1826 - 1827

Il foglio di carta, dipinto all'acquarello, è collocato entro cornice lignea intagliata e verniciata di colore nero con passepartout di colore bianco e lastra di vetro. Rappresenta una veduta di Altacomba con il complesso di edifici connesso all'abbazia sulla sinistra, il lago Bourget in primo piano e sulla sinistra. Due piccole imbarcazioni con uomini ai remi sono rappresentate sulla destra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquerellatura
  • MISURE Altezza: 39
    Larghezza: 60
  • ATTRIBUZIONI Vacca Luigi (1778/ 1854)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto ha un suo pendant nell'altro acquarello rappresentante il complesso dell'abbazia di Altacomba visto da sud; entrambi risalgono agli anni 1826-7, quando Luigi Vacca portò a termine, insieme ai suoi aiutanti e a Francesco Gonin, in due riprese (Febbraio-Giugno 1826 ed estate - autunno 1827) le decorazioni commissionategli nella chiesa e negli appartamenti di Carlo Felice e Maria Cristina ad essa annessi. Luigi Carlo Angelo Vacca nacque a Torino il 3 Agosto 1778, intraprese gli studi presso la Regia Accademia di Pittura e Scultura, sotto la guida di Filippo Collino e Lorenzo Pécheux, e contemporaneamente fece esperienza diretta del mestiere nel laboratorio del padre Angelo. Le Patenti Regie del 23 Aprile 1823 gli conferirono il titolo di "Pittore del Regio Teatro. per la parte paese e figura de' scenari del Teatro Regio e del Carignano", di cui si sarebbe occupato per circa 50 anni. Il suo nome inoltre compare, insieme a quello di Fabrizio Sevesi, nell'elenco dei Professori stipendiati dell'Accademia riformata da Carlo Felice come membro del corpo docente. L'impresa del restauro dell'abbazia di Altacomba, molto cara a Carlo Felice e Maria Cristina per la sua forte valenza di esaltazione dinastica, fu ampiamente pubblicizzata da alcune edizioni importanti, tra cui il "Souvenirs Pittoresques de Hautecombe", un album di ventiquattro litografie - eseguite da Francesco Gonin - pubblicato tra il 1829 e il 1830. Tratti probabilmente da impressioni dal vero i due acquerelli in esame presentano, secondo il gusto del pittoresco che amava ritrarre la natura nella mescolanza di elementi naturali e costruzioni dell'uomo, la chiesa e le campagne che la circondano viste dalle acque del lago. Molti pittori scelsero l'abbazia come soggetto per i loro quadri: "dipinta da diversi punti di vista, all'interno o all'esterno, in diversi momenti della sua storia, a sfondo di un avvenimento del passato. oppure in rovina o durante i vari momenti della sua ricostruzione, al momento della riconsacrazione, della celebrazione di una messa, di una visita reale" (cfr. E. Castelnuovo, "Hautecombe: un paradigma del <>, estratto da AA.VV. "Giuseppe Jappelli e il suo tempo", Padova 1992, pag. 125). Oltre a Vacca e Gonin, coinvolti personalmente nell'impresa decorativa in Savoia, anche Giovanni Migliara, Luigi Bisi, Massimo d'Azeglio e altri dipinsero suggestive vedute di Altacomba.Non sono del tutto chiare le vicende storiche del dipinto, collocato forse in un primo tempo in un palazzo torinese (il Chiablese?), qui inventariato con l'etichetta rettangolare prestampata in nero "CASA DI SAR/ IL DUCA DI GENOVA" e trasportato nel castello di Agliè solo il 19 giugno 1885 insieme ad altre opere, come testimonia l'elenco di "Oggetti spediti da Torino al Castello d'Agliè dal 1877 al 1887"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204085
  • NUMERO D'INVENTARIO 1058
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI cornice, lato sinistro, in basso - 1058 su etichetta rettangolare in materiale plastico rosso - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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