tappezzeria, 1750 - 1774

Tredici pezzi di tessuto (una più grande, una di medie dimensioni e undici pezzi più piccoli) a grande disegno policromo con fiori, cornucopie e pappagalli su fondo bianco

  • OGGETTO tappezzeria
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'inventario del 1812 (ASTO, Casa di S.M., n. 12852, Inventaire descriptif, et Estimatif des Meubles existants dans les Palais Imperiaux de Turin, et Stupinis, et leurs dependances. Inventaire du Mobilier Existant a la Vigne de la Reine) descrive nell'Anticamera e nella Camera del letto verso Ponente, nell'Appartamento del Re a Villa della Regina un arredo completo in "taffetà flambé" da identificare, come hanno dimostrato i recenti studi di Laura D'Agostino (Echi d'Oriente nelle tappezzerie della Villa. I documenti d'archivio e le rare sopravvivenze, in L. Caterina e C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Il Riflesso dell'Oriente nel Piemonte del Settecento, Torino 2005, pp. 229-239), con il delicato e prezioso chiné à la branche documentato ancora in situ nel secondo dopoguerra e in deposito dal 1983 presso il Museo Civico di Torino in Palazzo Madama. Nell'ambito di un esteso intervento di manutenzione e riarredo che aggiorna gli interventi della Villa negli anni 1811-1813, s'inquadrano i pagamenti del 1812 in favore del tappezziere Giacomo Fava per lavori consistenti come il disallestimento, raccomodo e nuovo allestimento di tappezzerie di "taffetas à la Chine" e di "pequin dipinto", nonché la confezione di "une tapisserie en huit pièces de taffetas flambé garni de ruban larg autour". L'unica tappezzeria superstite proveniente dalla Villa è ancora ricordata nell'inventario del 1845: "Una Tappezzeria ... di taffetà chinato a fiamme", uguale per le due sale (ASTO, Corte, Archivi Privati, Archivio Castelli-Berroni, busta 19, Inventario di tutti li mobili, oggetti di addobbamento ed altri diversi di Regia Spettanza esistenti nel Palazzo della Vigna Reale detta della Regina e nelli fabbricati dipendenti, posti sotto la custodia del Concierge sig. Felice Boozoky, 1845) e in quello di poco precedente ma senza data. La definizione usata a metà Ottocento traggono origine da diverse fattori: il termine francese chiner, il cui significato è "screziare, striare", in riferimento ai fili dell'ordito che costruiscono il disegno e appaiono screziati e striati; il riferimento alla Cina rimanda all'origine asiatica del lungo e meticoloso procedimento di tintura "per riserva" dei fili che, in questa tipologia di tessili, precede la fase della tessitura. Particolarmente indicato per i freschi "mobili" da estate dalle tonalità chiare, il taffetas chiné è un tessuto di grande pregio, prodotto per tutto il Settecento soprattutto a Lione. Il suo impiego è largamente attestato, nelle residenze estive della corte francese, dai documenti d'archivio e da alcuni esemplari superstiti. Dal punto di vista stilistico il tessuto di Villa della Regina sembra databile al terzo quarto del XVIII secolo, come suggeriscono le dimensioni del modulo decorativo, la composizione del disegno sul fondo chiaro, la vivace policromia dalle raffinate sfumature, il naturalismo accentuato di alcuni particolari, come le cornucopie ricolme di frutti. Il suo studio è oggi in corso in relazione al restauro, particolarmente lungo e delicato per l'estrema fragilità della seta e le dimensioni del parato. Concluso ora l'intervento i teli sono stati riallestiti nelle due sale di provenienza al piano nobile della Villa.S
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207013
  • NUMERO D'INVENTARIO 1852/T
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1750 - 1774

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE