decorazione plastica, opera isolata - ambito luganese (primo quarto sec. XVIII)
decorazione plastica,
1700 - 1724
La volta reca al centro una grande cornice polilobata in stucco, ornata, su ogni lato, da una foglia da cui si sviluppano girali vegetali. Negli angoli trovano posto quattro cartelle, ora vuote, racchiuse da ricche cornici a grandi volute da cui si dipartono tralci di foglie. Sui lati si alternano infine motivi a conchiglia e vasi con fiori entro ghirlande di foglie
- OGGETTO decorazione plastica
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MISURE
Lunghezza: 640
Larghezza: 780
- AMBITO CULTURALE Ambito Luganese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
- INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione plastica della volta dell'Anticamera verso Ponente nell'Appartamento di S. M. il Re è descritta per la prima volta nell'"Inventario di tutti li mobili, oggetti di addobbamento ed altri diversi di Regia Spettanza esistenti nel Palazzo della Vigna Reale detta della Regina e nelli fabbricati dipendenti[...]", compilato dal consierge Felice Boozoky nel 1845: "volto ornato di stucchi in rilievo coloriti bianco con medaglia centrale a contorni centinati rappresentante Diana ed Endimione del Daniel". Anche i "Testimoniali di Stato della Vigna della Regina ed annesso Palazzo Chiablese", compilati nel 1864 offrono un utile descrizione al riguardo. La stanza n. 12 è detta "sotto plafone a padiglione frastagliato nel fregio da ornato in stucco a rilievo con grandi ornati agli angoli in forma di scudi con fogliami di quercia ed havvi nel centro con dipinto su tela rappresentante Diana ed Endimione contornata in cornice di legno dorato e da altri cornici ed ornati in stucco a tutto rilievo. Cornice d'imposta in stucco con ornati nel fregio ed a fogliami nella modanatura di finimento" (ASTO, Corte, Istituzioni Assistenza e Beneficenza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, cat. 11, Inventari di beni, mazzo 653, p. n. n. ma 17).La tela centro volta, distrutta nel corso del secondo conflitto mondiale, è già descritta nell'"Inventario de mobili ed altri oggetti esistenti nel Palazzo della Vigna di S. M." redatto l'8 luglio 1755. Si trattava del dipinto di Daniele Seiter raffigurante Diana centrata contro il disco luminoso della luna e il cielo a nubi sulfuree; in primo piano Endimione dormiente accanto a Giove, tela riferita all'artista viennese anche da Eugenio Olivero nel 1942 (p. 25) (A. Griseri, Torino 1988, pp. 7-8 nota 24). L'"Inventario dei Beni mobili divisi per ambienti esistenti alla Villa della Regina" redatto il 31 dicembre 1919 segnala ancora al centro della volta della "Sala rossa", da identificare con la stanza 23, un "quadro al soffitto dipinto rappresentante "Il Sonno", così come l'"Elenco dei Mobili e degli Oggetti Vari per Ambienti" redatto nel 1931 che registra al centro del soffitto della stanza ormai indicata come "Sala S. M. Vittorio Emanuele II° e S. M. Maria Adelaide" "un grande dipinto rappresentante Diana ed Endimione, con cornici in legno e in stucchi dorati. Negli angoli ha ornamenti a forma di scudi e grandi fregi" (p. 13). Ulteriori informazioni si ricavano dalla descrizione riportata da Eugenio Olivero nel 1942 nel suo libro dedicato a "La Villa della Regina in Torino" (p. 25): "sul mezzo della volta a botte con tende di padiglione, adornata da bellissimi stucchi del Settecento, è applicata una tela dipinta ad olio, circondata una cornice polilobata in bianco stucco. La pittura deteriorata e fortemente ritoccata rappresenta Diana ed Endimione; potrebbe attribuirsi al Seyter". L'incursione aerea del 12-13 luglio 1943 provocò il crollo di circa metà della volta verso ovest, lasciando però illesi i medaglioni angolari, come documenta una fotografia conservata nell'Archivio Fotografico dei Musei Civici di Torino (scatola 985, lastra 37717). Ai lavori murari di parziale ricostruzione della Villa, iniziati nel marzo del 1948 dalla ditta Bottoli e proseguiti sino al settembre 1949, fecero seguito quelli di decorazione: gli stucchi "in una sala con soffitto a padiglione" vennero completamente ripresi.Le indagini compiute da Sandra Perugini nel corso dell'attuale restauro hanno permesso di distinguere nella volta la presenza di almeno quattro fasi stratigrafiche: la fase più antica prevedeva una finitura superficiale di stucco "romano", composto di polvere di marmo e grassello di calce. Si tratta di uno stucco piuttosto tenero, come anche nel caso della stanza 30, il che lascia supporre che l'impasto costitutivo contenga una buona percentuale di gesso. A questa fase dovrebbero corrispondere le specchiature in aggetto che decoravano in origine la parte inferiore delle pareti poi rivestite da uno zoccolo ligneo. Ad un secondo momento appartiene la decorazione dipinta, verosimilmente a tempera, circoscritta alle sole superfici comprese all'interno dei cartigli angolari, per la cui esecuzione vennero scalpellati gli aggetti in stucco pertinenti alla fase precedente e relativi ad un monogramma, e stuccate le lacune causate dalla loro rimozione. Stratigraficamente si distingue quindi una campitura di colore grigio marrone, forse solo una stesura preparatoria per la campitura attuale di colore grigio-azzurro negli sfondati piani e bianco tendente all'ocra negli aggetti angolari. La stessa sequenza stratigrafica è stata riscontrata anche nel cornicione in stucco che si distingue però per una campitura di colore ocra nelle fasi 2, 3 e 4
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206441
- NUMERO D'INVENTARIO s.n
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0