busto maschile togato

busto, 1650 - 1674

Busto maschile con barba e ampia toga avvolta sul petto; è collocato su due piedistalli sovrapposti (il primo circolare, il secondo di prospetto mistilineo)

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Luganese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto collocato su un piedistallo nella nicchia ovata della quinta architettonica della rotonda sud, era ricordato da E. Olivero come "un busto deteriorato di imperatore romano" (E. Olivero, La Villa della Regina a Torino, Torino 1942, p. 36, tav. LXII; V. Defabiani, Torino. Grotte di villa della Regina, in V. Cazzato, M. Fagiolo, M.A. Giusti, Atlante delle grotte e dei ninfei in Italia. Italia settentrionale, Umbria e Marche, Milano 2002, p. 123). P. Cornaglia (scheda OA SBASTO) ha proposto una datazione alla seconda metà del Seicento, come parte del corredo secentesco proprio della villa o, come più probabile, proveniente dal complesso scultoreo del giardino di Venaria Reale: da quel gruppo di "statue, che ancora erano in uno stato mediocre, e conservavano qualche figura, in parte sono state trasportate alla Vigna di S. M. La Regina" nel 1776, tra cui si segnalavano, nella Nota degli avanzi delle Statue, che si trovano alla Venaria, levate dalla Fontana d'Ercole demolita nel Real Giardino ("parte di marmo di Frabosa, e parte di S. Martino"): "n. 6 busti di gross. Ord.ria" (A.S.T., Sezioni Riunite, Fabbriche e Fortificazioni, Relazioni a Sua Maestà. 1776, II semestre, 12 agosto 1776, cc. 126 r - 127 v, 130 r). Le opere, databili quindi agli anni 1669-1674 circa e ascrivibili all'équipe presente a Venaria (vi risultano attivi il luganese Giovanni Battista Casella, con Camillo Bosso, Francesco Pozzo e Quirico Castelli, accanto allo scultore veneto Bernardo Falconi), rientrerebbero nell'allestimento settecentesco del parco di Villa della Regina come reimpiego successivo al 1776: l'ampliamento delle strutture delle due rotonde laterali a nord e a sud è infatti da ascriversi ai lavori intrapresi alla villa da Filippo Juvarra a partire dagli anni 1723-24 (interventi di rinnovo interno) e 1729 (rifacimento del corpo centrale) e proseguiti da G. P. Baroni di Tavigliano fino alla metà del Settecento (: G. Gritella, Juvarra. L'architettura, Modena 1992, vol. II, pp. 178-181); a quest'ultima fase del cantiere dovrebbe riferirsi la collocazione della scultura nel complesso, come è già stato indicato da P. Cornaglia)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100172263
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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