motivi decorativi, grottesche, animali fantastici e figure femminili

decorazione plastico-pittorica, 1725 - 1749
Minei Filippo (attribuito)
notizie 1721-1727

La decorazione della volta si articola in quattro specchiature mistilinee, recanti al centro una statua di figura femminile allegorica assisa entro padiglione a fondo oro tra vasi con fiori, uccelli, figure antropomorfe dal corpo vegetale, decori vegetali e floreali. Agli angoli vi sono i monogrammi (VE?) sormontati da corona entro cartelle dal contorno mistilineo. Il modellato plastico, con decori fitomorfi, si sviluppa nel cornicione d'imposta alla volta, attorno agli angolari e forma la cornice ottagona della tela collocata al centro

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
    stucco/ modellatura/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ATTRIBUZIONI Minei Filippo (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel corso della ricerca sulle fonti documentarie di Villa della Regina sono emerse note di pagamento di artisti e artigiani attivi in epoca napoleonica riferibili alla parte decorativa della sala in esame. Si segnalano in particolare quelle del "chefmacon Jean Spurgazzi", del "barbouilleur" Joseph Trivella e del "Peintre d'ordre de l'Intendance des Biens de la Couronne au de là des Alpes" Charles Pagani, datate agosto 1811. Nelle prime si legge che i due artigiani prepararono gli intonaci delle pareti di questa di un'altra stanza dell'appartamento a destra del salone, l'Anticamera verso Levante (n. 35). Il capomastro Spurgazzi infatti afferma di aver "soigné plus exactement les murs des deux grandes chambres, qui ont étés Peintes ... fait, refait, et defait les differens echaufauds à l'usage des peintre" e Trivella di aver "raclé les murs de deux grandes chambres de l'appartement à droite du salon, et y avoir donné trois couches d'empreinte avec platre, et colle pur etre en suite peintes". Carlo Pagani dichiara di aver "Peint les murs en ornemens, arabesques, et figures uniformes à la peinture de la voute y existante sur le gout d'Erculan, et chinois dans la 1.ere chambre à l'ouest de l'appartement à droite du salon, y compris la peinture de deux chambranles des fenetres avec corniches, et ornemens en couleur d'or semblables aux chambranles réeles des portes fr. 885" (cfr. ASTO, Governo francese, m. 185 fasc. I). Si desume dunque che la sala nel 1811 presentava la volta già affrescata e che le pareti furono decorate in stile con essa, riprendendone gli ornati nel gusto della grottesca e dei motivi alla Bérain. La bibliografia storica attribuì la volta a Filippo Minei nell'ambito di un'unica campagna decorativa per tutte le decorazioni della sala, Eugenio Olivero scrisse che <> (cfr. E. Olivero, "La Villa della Regina in Torino", Torino 1942, p. 19). Aggiunse una descrizione dettagliata della "volta ... a botte con testa di padiglione...; la scrostatura dell'intonaco lascia vedere la tecnica della sua costruzione forse in parte posticcia e coperta da stuoia di canne..." (cfr. E. Olivero, "La Villa della Regina in Torino", Torino 1942, pp. 18-19). Marziano Bernardi riprese l'attribuzione al Minei, descrivendo "negli angoli della volta ricche cartelle barocche di stucco dorato ... lo stemma reale colla lettera V" (cfr. M. Bernardi, "Tre Palazzi a Torino", Torino 1963, tav. XIX.), e così anche Angela Griseri, che invece sciolse la lettura dei cartigli come le iniziali di Carlo Emanuele III (cfr. Angela Griseri, "Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755", Torino 1988, p. 31 n. 76).Decaduta l'ipotesi di un'unico cantiere decorativo attivo nella sala, sembra rimanere comunque valida la datazione al secondo quarto del XVIII secolo.La lettura dei monogrammi agli angoli della volta, non coevi alla decorazione originaria, sembra riferirsi a Vittorio Emanuele I di Savoia (1759-1824), marito di Maria Teresa d'Austria Este. Salito al trono nel 1802, dopo l'esilio in epoca napoleonica, fece ritorno a Torino il 19 maggio 1814. Dai saggi effettuati da Sandra Perugini nella sala è emerso che la volta in origine non aveva l'attuale forma a padiglione, che lo strato più antico di decorazione presentava delle parti dorate e che su tutta la superficie è stata stesa una pesante ridipintura ad olio molto tenace. I cartigli angolari sono eseguiti a tempera, con tecnica diversa e in epoca più tarda, ed il cornicione era di colore grigio, poi ridipinto di beige-marrone con parti dorate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206402
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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