paramento liturgico, insieme - ambito piemontese (ultimo quarto sec. XVIII)
paramento liturgico,
1784 - 1784
Il parato, formato da una pianeta, una stola, il velo e la borsa da corporale, è confezionato con taffetas di seta ecrù realizzato intervallando trame di diverso spessore, ottenendo un effetto di costine orizzontali. Il tessuto è ricamato in oro filato e lamellare, cannuttiglia d'oro e pailletes dorate
- OGGETTO paramento liturgico
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MATERIA E TECNICA
tessuto
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il raffinato decoro basato sul raffinato intreccio fra volute dorate e sottili tralci fioriti e fronzuni, si ricollega alla cultura e al gusto del terzo quarto del Settecento, come illustrano i confronti con la pianeta conservata presso il Tesoro della Cattedrale di San Giusto a Susa (C. BERTOLOTTO e G. AMPRINO ( a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto a Susa. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, catalogo della mostra di Susa, Torino 1998, pp. 142-143, scheda n. 5 di M. P. Ruffino), la pianeta in taffetas avorio ricamato, conservata presso Santa Maria della Steccata a Parma (L. FORNARI SCHIANCHI (a cura di), "Per uso e santificare et adornare". Gli arredi di Santa Maria della Steccata, Parma 1991, p. 182, scheda n. 102 di M. Cuoghi Costanti), dove è inoltre conservata la coeva pianeta in taffetas rosa salmone ricamato (ID:, p. 183, scheda n. 103 di I. Silvestri) e il piviale ricamato in gros de Tours rosso, del Duomo di Valenza (A. BARBERIS (a cura di), Il corredo tessile, in Argenti, oggetti e paramenti del Duomo di Valenza, Torino 1991, pp. 65-66, scheda n. 12). In una lettera di Vittorio Amedeo III, datata 20 aprile 1782 e presentata dal Canonico tesoriere Poletti al Capitolo della Cattedrale si evince che "si Noi che la Regina mia amatissima Consorte, e la Reale Nostra Famiglia, arricchito quella (la chiesa) di Vercelli con gran numero di arredi, suppellettili et argenterie" (sulla lettera si veda G. CHICCO, Memorie del vecchio Duomo di Vercelli sua demolizione e successiva ricostruzione con disegni e documenti inediti, Vercelli 1943, p. 99; sui doni di Vittorio Amedeo III si rimanda a C. DIONISOTTI, Memorie storiche della città di Vercelli, Biella 1861, vol. I, p. 214; V. VIALE, Il Duomo di Vercelli. Il nuovo Duomo. Opere d'arte dal XIII al XVIII secolo. La Pinacoteca dell'Arcivescovado, Vercelli 1973, P. 23). Lo stretto legame fra la famiglia reale e il Duomo emerge inoltre dall' inventario redatto nel 1792, dove sono citate "due pianete una in Canellè bianco ricamato in oro, ed il Contro altare simile, ed altra di Moella bianca ricamata d'oro, e seta guernita di Gallone d'oro, foderate di taffetà bianco, ed il contro altare simile alla seconda con Stole, e manipoli, Donate nell'anno 1784, da S. A. R. Madama Felicita di Savoja colli scudi alli contro altari: 2 pianete, 2 veli da Calice, 2 Borse da Calice, 2 Contro altari (M. Capellino, Testimonianze scelte del rito "eusebiano", Vercelli 1999, p. 65). Sebbene non sia stato rintracciato il controaltare, sono molteplici gli elementi che permetterebbero di identificare il parato di Vercelli con quello donatodalla sorella di Vittorio Amedeo III nel 1784. Dal punto di vista stilistico, i ricami potrebbere essere stati realizzati in quegli anni, così come la definizione di "canellè" potrebbe essere spiegato dall'effetto di costine orizzontali del taffetas impiegato per l'insieme liturgico. Inoltre si può sottolineare come un tessuto simile per gusto, ma in cui le righe spartiscono la superficie in senso verticale, è stato impiegato per confezionare un abito "à l'anglaise" datato intorno al 1785 ( T. SUOH, 18th Century, in The Collection of the Kyoto Costume Institute. Fashion. A History from the 18th to the 20th Century, Colonia 2002, pp. 112-115). Infine alcuni manufatti presentano ancora la fodera in taffetas ecru. Si ipotizza quindi che il servizio liturgico di Vercelli possa essere riconosciuto con quello menzionato nel 1792 e si attribuisce il ricamo ad ambito piemontese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205535-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0