centro storico, di pianura, Mileto, Militu (denominazione idiomatica) (XVIII)
Mileto,
1784 - 1784
Il centro presenta un impianto a scacchiera ortogonale. Sono presenti alcuni edifici tardo-settecenteschi e ottocenteschi organizzati linearmente lungo le fronti degli isolati quadrangolari. Si tratta di case a schiera e di case in linea rilevanti perché da considerare come elementi edilizi unitari
- OGGETTO centro storico di pianura
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CARATTERI AMBIENTALI
Il centro urbano di Mileto è ubicato in una zona caratterizzata dalla presenza di depositi continentali rossastri, costituiti da conglomerati, conglomerati sabbiosi e sabbie. Esternamente a questo primo complesso si può notare la presenza di argille, argille siltose e silts, da grigie a bruno chiare, con locali intercalazioni di sabbie a grana da media a grossolana. Questo complesso presenta una bassa permeabilità e scarsa resistenza all'erosione, che può dar luogo a movimenti franosi nelle zone di maggior esposizione del materiale roccioso. Il centro è situato su un altopiano a circa 365 m s.l.m., a est del gruppo montuoso del Monte Poro. E' circondato da un sistema collinare fortemente caratterizzato dall'uso agricolo del territorio
- LOCALIZZAZIONE Mileto (VV) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Corso Umberto I, Mileto (VV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il terremoto del 1783 distrusse completamente la storica città normanna di Mileto tanto da dover ricostruire l’abitato su un altro sito, a circa 3 km di distanza dall’altura su cui sorgeva il vecchio abitato. Venne individuato un luogo, in piano, in cui si trovava la “Villa del Vescovo” che era libero da preesistenze. Già un anno dopo il terribile terremoto del 1783, si dette l’avvio alla costruzione della nuova città, ad opera dei cittadini. Il disegno della città fu ideato dagli ingegneri regi Winspeare e La Vega e dall’architetto V. Ferraresi. La nuova città è disegnata in una pianta rettangolare di 360x550 m; furono previsti cinquanta blocchi di edifici, rettangolari ma di dimensioni diverse tra loro. L’impianto urbano doveva essere caratterizzato da una grande piazza centrale “per li mercati straordinarj” e quattro piazzette per i mercati giornalieri disposte simmetricamente ai quattro angoli, sedi di altrettante parrocchie. I terremoto del 13 ottobre 1791 causò crolli o lesioni in tutti gli edifici, nonostante che le costruzioni fossero “baraccate” e quasi tutte a pianterreno; non furono danneggiati i mulini; gravi lesioni si verificarono nel Seminario, soprattutto negli interni; furono danneggiate molto gravemente la chiesa baraccata funzionante da Cattedrale e la chiesa della Badia. I morti furono 2, numerosi i feriti. Il riordino amministrativo francese ne fa la sede di un Governo che comprende i Luoghi, ossia Università, di Francica, Mutari, S. Giovanni, Calabrò, Nao, S. Pietro, Comparni, Paravati, S. Costantino, Mesiano, Filandari. Con il riordino del 1811 il centro è a capo di una Circoscrizione comprendente Mileto e i villaggi di Paravati, Calabrò, Comparni, S. Giovannello. Il riordino borbonico conferma il centro a capo del Circondario. Nel 1886 viene inaugurata la Villa Comunale. La scossa del 16 novembre 1894 causò danni agli edifici. Secondo i dati dell’agenzia delle imposte 76 abitazioni furono danneggiate gravemente e 423 lievemente. Gli abitanti erano 4640. Il terremoto dell’8 settembre 1905 danneggiò gravemente l’abitato: le case crollate totalmente furono poche, ma molte altre subirono lesioni gravissime, soprattutto negli interni, e furono rese inabitabili. L’ospedale civile fu reso inagibile e i malati e feriti furono sistemati in baracche. Fu gravemente danneggiata e chiusa al culto la chiesa cattedrale di S. Nicola: il muro della facciata risultò spiombato e i muri laterali lesionati, all’interno le volte della navata centrale e della navata sinistra risultarono gravemente lesionate in molti punti, l’arco del coro spaccato, la cupola pericolante. Nella scala che collegava la cattedrale all’episcopio il tetto risultò gravemente danneggiato e sconnesso e le pareti pericolanti. Nel palazzo vescovile i muri maestri risultarono spiombati; tutte le pareti interne fessurate e lesionate, soprattutto nell’ala abitata dal vescovo in cui crollarono alcuni muri. Danni analoghi furono riscontrati nel seminario: musi esterni spiombati, pareti interne spaccate e lesionate; le volte del refettorio, costruito da pochi anni, furono gravemente danneggiate. Entrambi gli edifici furono giudicati inabitabili: il vescovo Giuseppe Morabito si trasferì nell’antica baracca-episcopio costruita dopo i terremoti del 1783. Subirono gravi danni le chiese della SS. Trinità (o della Badia) e di S. Maria della Cattolica; danni furono rilevati anche nelle chiese di S. Michele e del SS. Sacramento. Ci furono 11 morti e circa 200 feriti. La scossa del 28 dicembre 1908 fu rovinosa e causò lesioni di diversa entità ad un terzo degli edifici, i tetti risultarono gravemente danneggiati e caddero molti muri e cornicioni rivolti in direzione NE e SE. L’ospedale civile, già lesionato dal terremoto del 1905, crollò quasi per intero, lo stesso accadde al campanile dell’attigua chiesa. Rovinò in gran parte la volta della chiesa della Cattolica dove si riaprirono le lesioni del 1905. Danni furono riscontrati nella Badia, nella Cattedrale si verificarono fenditure nei muri e fessure negli archi, il campanile fu tagliato orizzontalmente e si spezzarono le colonne di sostegno della cupola, senza che questa riportasse danni. L’ospizio risultò cadente a causa dell’aggravamento delle lesioni riportate nel 1905, per lo stesso motivo divenne inabitabile il Seminario, nel cui seminterrato, ospitante l’osservatorio, si aprirono diverse fenditure. In generale negli edifici si riprodussero, in modo più grave, i danni dei terremoti precedenti. Le costruzioni baraccate e ben costruite resistettero invece alla scossa e riportarono solo poche e lievi lesioni. Le case di Mileto risultavano essere 1197, delle quali 72 rovinate, 261 gravemente danneggiate, 100 con danni lievi e 764 illese. Il terremoto causò un morto e 20 feriti. Nella via Real Badia si aprì una piccola spaccatura diretta in senso NE-SW. Lunghe squarciature furono riscontrate lungo la via nazionale che unisce Mileto a Rosarno, in vicinanza dei corsi d’acqua. In seguito al terremoto furono abbattuti alcuni vecchi edifici e ricostruiti con nuove tecniche. Risalgono al 1914- 16 le prime case liberty costruite nel centro e realizzate con il sistema “baraccato”
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177778
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0