stazioni della via crucis
formella,
Serpentiere Pietro Antonio (1732/ 1814)
1732/ 1814
Via Crucis composta da quattordici grandi formelle a rilievo completate alle estremità da due cartelle sagomate dipinte in bianco con profili dorati e una croce superiore
- OGGETTO formella
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ATTRIBUZIONI
Serpentiere Pietro Antonio (1732/ 1814)
- LOCALIZZAZIONE Biella (BI)
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NOTIZIE STORICO CRITICHE
Pietro Antonio Serpentiere Junior di Sagliano è certo tra i più attivi scultori biellesi dell'ultimo quarto del XVIII secolo; quasi tutte le parrocchie possiedono ancora quattro busti di legno dorato e argentato che con i candelieri, servivano per ornare l'altare maggiore nelle solennità, ad esempio a Cossato, eseguite nel 1772, a Piatto, scolpite nel 1802, a Vallanzengo (1799), a Bioglio (inizio del XIX secolo), a Camandona (1806) e così via (cfr. D. Lebole, Storia della Chiesa Biellese. Le Pieve di Cossato, Biella 1982, v. II, pp. XLIV-XLV). La sua attività per la chiesa di San Biagio al Vernato è largamente documentata a partire dal 1773, quando lavora alla nuova ancona dell'altare maggiore, insieme al "mastro da bosco" Giuseppe Ramella e all'indoratore Onofrio Tartara. Con questi artisti Pietro Antonio collabora anche nel 1792 all'esecuzione di due "cartegloria laterali", nel 1793 "quattro reliquiari", colorati dal Tartara e con guarniture d'argento dell'orefice Regis e quattro candelieri argentati dal Tartara, nel 1798 "un flambò per il Battistero" e nel 1803 gli ornati per il quadro della Madonna del Rosario. Rare sono invece le stazioni della Via Crucis scolpite dal Serpentiere non intaccate o completamente depredate dai numerosi furti che hanno interessato la diocesi di Biella in particolare negli anni '70 e '80 del XX secolo. Quella conservata nella chiesa del Vernato si distingue proprio per la sua completezza e ne costituisce l'opera più significativa anche se della sua esecuzione non si ha memoria nei libri dei conti della chiesa parrocchiale, il che, secondo Lebole, <
> (cfr. D. Lebole, Storia della Chiesa Biellese. La Pieve di Biella, Biella 1986, v. III, p. 438). E' lo stesso Lebole a ricordare, dietro ogni stazione, l'iscrizione scolpita oltre che della firma e data dell'autore < > anche dei nomi dei donatori, rappresentati dalle principali famiglie del Vernato (cfr. D. Lebole, op. cit. Biella 1986, v. III, pp. 408-409). Analoghe Via Crucis del Serpentiere si conservano nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pace a Pralungo, ancora databile all'ultimo quarto del XVIII secolo (cfr. D. Lebole, Storia della Chiesa Biellese. La Pieve di Cossato, Biella 1981, v. I, p. 248; Pistoi M. Scheda OA NCTN 01/00003370; Manchinu P. Scheda CEI, NCTN 0008), nella chiesa parrocchiale di San Michele a Ronco Biellese, scolpita prima del 1808 e mai dipinta (cfr. D. Lebole, Storia della Chiesa Biellese. La Pieve di Biella, Biella 1989, v. V, pp. 328, 333) e in quella dedicata ai Santi Giacomo e Stefano di Sagliano, scolpita verso il 1785 e da considerarsi una delle prime < > (v. IV, Biella 1987,pp. 492-493) -
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204441-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0