candeliere, serie - ambito piemontese (fine sec. XVIII)

candeliere, 1797 - 1797

Serie di sei candelieri d'altare con base a sezione triangolare impostata su zampe leonine, composta lateralmente da due girali con foglie dorate e da una grande cartella centrale delimitata da festoni di frutti dorati, comprendente foglie e palmette, che si ripetono sulle tre facce. Il nodo è sagomato, composto da due grandi volute a foglie dorate laterali e un decoro interno formato da ornati vegetali argentati; un motivo a foglie si sviluppa anche nel fusto, accompagnato da festoni dorati, e nel gocciolatoio dove compare una fascia a grandi foglie dorate

  • OGGETTO candeliere
  • MATERIA E TECNICA metallo/ sbalzo/ incisione/ argentatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'Archivio Capitolare della Curia Arcivescovile di Vercelli possiede un disegno (cfr. NCTN 00204389, SBAS TO 207673; 207624; 207623; 207613) composto da quattro fogli ed un frammento nella parte superiore, che riproduce il modello di questa serie di <>, tracciato con inchiostro di seppia e acquerello grigio e giallo-ocra. Il disegno è sottoscritto, in basso a destra, dal Cancelliere Germano Stroppa e da Carlo Prinetti; un'iscrizione ancora visibile in basso a destra indica che il modello proposto è approvato dalla commissione: <>; confermano la loro approvazione anche Giuseppe Demetrio Ceva di Ceva di Roassio Canonico Tesoriere della Cattedrale di S. Eusebio, Antonio Prinetti, Sebastiano Bachietti, Don Michele Antonio Bertinara Sacrista della Cattedrale e Angelo Prinetti (l'ordine dei nomi è quello con cui si firmano nel disegno stesso). Alcune annotazioni a margine indicano anche la necessità di apportare varianti come l'ampliamento della <> sotto il nodo. Il vescovo allora in carica era il cardinale Carlo Filippa di Martiniana (pastore della comunità eusebiana dal 1779), morto nel 1802, il quale sovvenzionò vari arredi per la chiesa tra cui il fastoso baldacchino che sovrasta l'altare maggiore. A questa muta di candelieri appartiene anche la grande croce per l'altare maggiore ora conservata in un deposito adiacente alla sacrestia dei canonici che ripete nella base, in maniera puntuale, la decorazione proposta per i candelieri (cfr. NCTN 00204379, SBAS TO 207630). Angelo, Carlo e Antonio Prinetti appartengono ad una famiglia di argentieri attivi a Vercelli almeno a partire dal 1770, quando Giuseppe Prinetti è ammesso "Mastro" e nel 1786 compare nel <>, edito a Torino il 17 gennaio 1786 dalla stamperia di Francesco Giuliano. Un Carlo Prinetti, figlio di Antonio (forse da identificare con l'Antonio che si firma nel disegno vercellese), residente a Vercelli, è ammesso Mastro Orefice Argentiere nel 1815 (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, p. 205)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204378
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1797 - 1797

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE