Madonna con Bambino
dipinto,
1825 - 1849
Dipinto entro cornice lignea intagliata e dorata piuttosto elaborata con luce di forma ellittica ma telaio rettangolare. Rappresenta la Madonna con Bambino dormiente in braccio e ai lati quattro cherubini tra nubi
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel catalogo dei dipinti compilato da Elena Ragusa e Barbara Fioravanti nel 1984 è indicata la presenza di un'etichetta non riscontrata con numero illeggibile, della tipologia "(185. PRM)", che attesterebbe l'appartenenza dell'opera alla collezione privata della regina madre Maria Teresa e la registrazione in un inventario non reperito in Archivio di Stato. La catena inventariale è completa solo per gli anni in cui si è trovata un'iscrizione con il numero corrispondente mentre per il periodo precedente al 1927 non si hanno dati utili all'identificazione certa di questo soggetto, spesso descritto in maniera generica. Non sono noti nè l'autore nè l'epoca di esecuzione della tela in esame, riconducibile sulla base dei dati stilistici al secondo quarto del XIX secolo e copiata da un originale o una copia da Giovan Battista Salvi detto "Sassoferrato" (Sassoferrato 1609 - Roma1685). Nel catalogo della mostra del 1990 dedicata al maestro nel terzo centenario della morte, sono pubblicati tre dipinti simili a questo ma con le figure disposte in modo speculare, uno conservato a Genova (Galleria Brignale Sale, Palazzo Bianco), uno a Pavia (Pinacoteca Malaspina) copiato da un originale nella Pinacoteca di Brera, ed uno nel Museo Calvet di Avignone. Nelle schede il prof. Francois Macé de Lepinay riferisce che tale composizione della Madonna col Bambino dormiente "ha dato luogo a molte copie e a versioni arricchite dalla presenza di cherubini che possono variare da due a sette" (cfr. "Sassoferrato", catalogo della mostra, Sassoferrato (Ancona) 1990, pp. 64-65 n. 15; 98 n. 37). Di alcune copie sono indicati i luoghi di conservazione, due negli Stati Uniti, mentre delle numerose versioni con varianti, di epoche diverse, si dice solo che sono "conservate nei musei e nelle collezioni private". Non è noto quale sia il dipinto a cui si è ispirato l'autore della tela di Agliè, dal momento che nessuna delle opere pubblicate presenta il gruppo della Madonna col Bambino rivolti verso sinistra e quattro cherubini, neppure quella conservata a Milano, che ne propone sette. Nella scheda dell'opera nel catalogo della "Pinacoteca di Brera. Scuole dell'Italia centrale e meridionale" Gianni Papi elenca alcuni siti in cui si trovano altre versioni della tela, che Sassoferrato realizzò su modello di un'incisione di Giudo Reni e replicò variando il numero di cherubini, il taglio e la disposizione della composizione sulla base delle richieste dei committenti (cfr. Pinacoteca di Brera. Scuole dell'Italia centrale e meridionale", Milano 1992, pp. 205-206 cat. n. 84).In una foto datata 1941, conservata in SBAA e pubblicata da Elena Ragusa (cfr. "Prime considerazioni sull'arredo" in D. Biancolini, a cura di, "Il Castello di Agliè. Alla scoperta dell'Appartamento del Re", Torino 1995, p. 50), si vede il dipinto collocato nella camera di SAR la Duchessa Isabella nell'appartamento al primo piano nobile
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204146
- NUMERO D'INVENTARIO 2135
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0