manipolo, elemento d'insieme - manifattura italiana, manifattura francese (?), manifattura italiana (?) (seconda metà, seconda metà sec. XVIII, sec. XVIII)

manipolo, 1770 - 1780

Il troncone è realizzato con 2 frammenti di taffetas cangiante, le alette invece con 6 frammenti di pekin broccato, impiegato anche per le alette della stola e per le colonne della pianeta. Il pekin è decorato dall'alternanza di sottili fasce gialle e bianche, impreziosite da fiorellini in argento lamellare broccato, che separano bande più larghe bianche, delimitate lateralmente da una sottile fascia rosa. Queste bande sono decorate, al centro, da un'altra banda in argento lamellare, sulle quali si dipanano piccoli mazzetti floreali con andamento alternato o esili tralci fioriti, creati da una broccatura in seta gialla, azzurra, due tonalità di verde, rosa, rossa, viola e nera. Il manipolo è foderato con un pannello di taffetas rosso. I bordi delle alette sono rifiniti con il gallone più basso, quello più alto è impiegato per realizzare le tre croci, poste sulle alette e al centro del troncone. Sul rovescio, al centro, è applicato un nastro rosso

  • OGGETTO manipolo
  • MATERIA E TECNICA cotone/ batista
    seta/ broccata
    seta/ pékin
  • MISURE Altezza: 87
    Larghezza: 22
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Caravino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pekin è databile all'ottavo decennio del Settecento, come si deduce dal motivo decorativo del tessuto, impostato su una rigida composizione impostata sull'alternanza di righe verticali impreziosite da piccoli elementi vegetali dai toni tenui e chiari, e dall'impiego della tecnica del pekin. La stoffa può essere avvicinata con la pianeta conservata presso il Museo Diocesano Tridentino (D. Devoti, D. Digilio, D. Primerano, Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999. pp. 164-165, scheda n. 114 di D. Digilio), con il frammento di telo conservato presso il Poldi Pezzoli di Milano (A. Mottola Molfino, Tessuti, in Museo Poldi Pezzoli. Tessuti-Sculture-Metalli islamici, Milano 1987, p. 71 scheda n. 146), con il frammento della colezione Keir (M. King, D. King, The Keir Collection. European Textiles in the Keir Collection 400 B C to 1800 A D, Londra-Boston 1990, p. 287, n. 220), col telo della Collezione Antonio Ratti (C. Buss, Collezione Antonio Ratti. Seta Oro e Argento. Le sete operate del XVIII secolo, Milano 1992, p. 128), con la pianeta della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Feltre (G. Ericani, P. Frattaroli (a cura di), Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma, Verona 1993, pp. 487-488, scheda n. 159 di P. Frattaroli e di P. Carboni) e con la pianeta conservata presso la Chiesa di Sant'Andrea a Siena (M. Ciatti (a cura di), "Drappi, velluti, taffetà et altre cose". Antichi tessuti a Siena e nel suo territorio, catalogo della mostra, Siena 1994, p. 201, scheda n. 130 di G. Palei).; In assenze di testimonianze documentarie, non si può indicare con precisione se il tessuto, probabilmente destinato all'abbigliamento, sia stato realizzato in Francia o in Italia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100203462-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sul nastro, al centro, su etichetta - 2248 - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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