FILIPPO D'ESTE NELLA VILLA DEL PARCO PRESENTA TORQUATO TASSO AL DUCA EMANUELE FILIBERTO. Filippo d'Este presenta Torquato Tasso a Emanuele Filiberto di Savoia

dipinto 1865 - 1865

Dipinto con cornice in stucco bianco con battuta con ornati ad ovali ed elementi floreali a rilievo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Bertini Giuseppe (1825/ 1898): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra il 24 luglio 1862 e il 13 novembre 1865 la Casa Reale stipula una serie di contratti con pittori, scultori, marmorai, stuccatori, falegnami e fabbri per il completo rifacimento dello scalone di Palazzo Reale. Con un contratto dell'8 febbraio 1863 i pittori Enrico Gamba, Gaetano Ferri, Andrea Gastaldi e Giuseppe Bertini sono incaricati di eseguire "...quattro dipinti all'olio pel scalone del R. Palazzo di Torino". Contattati a questo proposito fin dal gennaio del 1862, i quattro professori ricevono ciascuno il compenso di £ 10.000 suddivise in tre rate. I soggetti da raffigurare sono tratti dalla Storia della Monarchia di Savoia di Luigi Cibrario: "L'idea italiana dovendo necessariamente aver predominio nei dipinti dei quali si vuole abbellire il nuovo Scalone del Palazzo Reale di Torino convien trarne gli argomenti dalle Storie della Monarchia di Savoia per quanto concerne i quattro campi laterali allo scalone medesimo, e riserbare alla volta assai ampia come una sintesi della stessa idea aiutandosi con immagini allegoriche e mitologiche" (cfr. scheda documento n. 127245 di Paola Manchinu). L'assegnazione di queste tematiche ai quattro artisti avviene per sorteggio. Giuseppe Bertini deve eseguire il soggetto numero tre: "Filippo d'Este presenta nella Villa del Parco presso Torino Torquato Tasso al Duca Emanuele Filiberto (1578) il quale graziosamente l'accoglie, presenti Maria di Savoia figlia del Duca moglie di Filiberto d'Este, Gerolamo Della Rovere Arcivescovo di Torino, l'Ambasciatore di Venezia, il Principe di Piemonte Carlo Emanuele d'anni 16. Cavalieri e Dame", dove i Savoia vengono celebrati come promotori e protettori delle arti. Nel contratto è inoltre specificato che "I Signori Professori prenominati assumono l'incarico di intraprendere secondo i migliori principi dell'attuale Scuola il lavoro a ciascheduno assegnato dall'avvenuto sorteggio e di condurlo a fine in tempo abbastanza utile perchè possa venir collocato in opera entro il Mese di (Aprile dell'anno MilleOttocentoSessantaCinque). Inoltre si sottomettono alla condizione che la dimensione e forma precise di ciascheduno di questi lavori sia determinata mediante la consegna che verrà immediatamente fatta a ciascheduno dei Signori Professori del telaro del rispettivo numero e questa dimensione e forma non poter essere menomamente variate, giacché corrisponder debbono allo spazio appositamente formato nella parete. Che prima d'intraprendere il lavoro, i Signori Professori suddetti si assumono volentieri l'obbligo di recarsi a visitare e ponderare il locale destinato a ricevere questi capi d'Arte; e ciò per formarsi una precisa idea della luce che avrà la rispettiva opera loro...". In un primo tempo il contratto stabilisce che le opere devono essere pronte entro il maggio 1864, quindi si corregge in aprile 1865, anche se non pare probabile che la scadenza sia stata rispettata, almeno in base al pagamento della seconda rata a Bertini nel marzo 1865, rintracciato da Valentina Castellani nel corso delle ricerche per la tesi di laurea riguardante "L'idea di pittura, le strutture espositive e il dibattito critico a Torino in un ventennio di mutamenti (1860-1880): tra innovazione e tradizione" (Torino 1989-1990, p. 295). Il dipinto di Bertini è ricordato ancora nel 1865, nel catalogo dell'Esposizione delle opere di Belle Arti nelle Gallerie del Palazzo Nazionale di Brera (Milano 1865, p. 53), dove si legge che il pittore "Ufficiale del R. Ordine di S. Maurizio e Lazzaro, Membro del Consiglio di questa R. Accademia e professore di Pittura. Colorì ad olio per la casa di S. M. un vasto dipinto raffigurante il Tasso presentato al Duca di Savoia Emanuele Filiberto da Filippo d'Este. Questo quadro fu posto con altri tre di eguale dimensione, (eseguiti dagli artisti torinesi Gamba, Gastaldi e Ferri) a decorare il grande scalone del palazzo reale di Torino"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100201266
  • NUMERO D'INVENTARIO 22
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - GBertini 1865 - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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