stolone di pianeta, elemento d'insieme - manifattura italiana (terzo quarto sec. XVIII)

stolone di pianeta,

Lo stolone della faccia anteriore della seconda pianeta è realizzato con un pannello di gros de Tours bianco di seta liseré e broccato con seta blu, azzurra, due tonalità di rosa, viola, crema, rosso, arancio, gialli, due tonalità di verde. Sullo sfondo si snoda un sinuoso nastro di pizzo, realizzato con la slegatura della trama, con l'orlo smerlato e decorato con un motivo di piccoli quadrati, disposti a scacchiera ed intervallati da piccoli fiopri stilizzati. Al nastro si sovrappone un sottile tralcio vegetale che sostiene fiori e foglie

  • OGGETTO stolone di pianeta
  • MATERIA E TECNICA seta/ gros de Tours
    seta/ liseré
    seta/ broccata
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E'assi probabile che, in occasione di un rifacimento ottocentesco del parato, si sia sostituita l'originale colonna anteriore con questo pannello, la cui composizione, dall'impostazione semplice ed essenziale che emerge dal fondo bianco, richiama la produzione settecentesca inglese (D. Devoti, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, p. 31;M. Cuoghi Costantini, I tessuti del '700: la seduzione della tecnologia, in D. Devoti, G. Guandalini, E. Bazzani, M. Cuoghi Costantini, I. Silvestri, La Collezione Gandini del Museo Civico di Modena. I tessuti del XVIII e XIX secolo, Bologna 1985, p. 62 ). Il gros de Tours può infatti essere confrontato con il pannello broccato del 1755 circa, conservato presso il Victoria & Albert Museum di Londra (N. Rothstein, The Victoria & Albert Museum's Textile Collection. Woven textile design in Britain from 1750 to 1850, Londra 1994, p. 17, n. 9), con il pannello in damasco broccato conservato presso il Philadelphia Museum of Art, datato intorno al 1742 (D. E. Blum, The Fine Art of Textiles. The Collections of the Philadelphia Museum of Art, Philadelphia 1997, p. 22, scheda n. 25) e con il coevo velo da calice conservato nella chiesa di Notre-Dame des Doms ad Avignone (Merveilles d'or & de soie. Trésors textiles de Notre-Dame des Doms du XVI au XIX siècle, catalogo della mostra, Avignone 2000, p. 101, scheda n. 98 di E. Dutocq e O. Valansot). Questa tipologia decorativa ebbe un certo successo in Europa. come testimoniano, ad esempio, il parato conservato presso la cattedrale di Saint-Lizier, realizzato con un cannellato semplice eseguito a Lione intorno al 1760 (C. Aribaud, Soiries en Sacristie. Fastes liturgiques XVII-XVIII siècle, Parigi 1998, p. 152, scheda n. 52) e la pianeta del Museo Diocesano Tridentino, confezionata in gros de Tours liseré e broccato tessuto intorno al 1773 dalla ditta vicentina Marasca (D. Devoti, D. Digilio, D. Primerano (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 157, scheda n. 106 di D. Digilio). Si può inoltre ricordare che nel Museo Civico di Vicenza è conservato un disegno per tessuto di questa ditta vicentina, datato 26 ottobre 1773, assai vicino all'esemplare tridentino (G. Galasso, Modelli e schemi per la produzione tessile in età moderna, in G. Ericani, P. Frattaroli (a cura di), Tessuti nel Veneto e la Terraferma, Verona 1993, p. 262; D. Digilio, Ricami e tessuti nelle committenze dei Principi Vescovi e nelle chiese della diocesi di Trento: aperture intetrnazionali e manifatture locali, in D. Devoti, D. Digilio, D. Primerano (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 25 ). Il gros de Tours può essere datato al sesto decennio del Settecento, come illustra l'andamento ampio e sinuoso del nastro, simile al decoro del taffetas doublé liseré broccato della collezione Gandini ( D. Devoti, G. Guandalini, E. Bazzani, M. Cuoghi Costantini, I. Silvestri, La Collezione Gandini del Museo Civico di Modena. I tessuti del XVIII e XIX secolo, Bologna 1985, p. 200, scheda n. 122 di I. Silvestri).; In assenza di testimonianze documentarie, il manufatto può essere ascritto ad una manifattura italiana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198920-1.1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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