decorazione plastico-architettonica, opera isolata - bottega bresciana (sec. XVIII)

decorazione plastico-architettonica, 1750 - 1760

decorazione formata da tre ordini scanditi da cornici aggettanti. Il primo ordine è segnato da lesene maggiori con capitelli tuscanici, inseriti in una trabeazione a conici aggettanti. In corrispondenza del pronao il fusto delle lesene maggiori è segnato da capitelli ionici, che inquadrano i tre archi del portico e sono sormontati da una cornice aggettante. Il secondo ordine comprende quattro lesene tuscaniche con trabeazione a cornici, con al centro una finestra dal profilo superiore mosso. Il terzo ordine conclude la decorazione della facciata con un timpano spezzato, entro il quale si inserisce una struttura centinata, compresa tra lesene tuscaniche. Il profilo superiore è mosso da acroteri a pinnacolo conclusi da sfera e al centro presenta una sfera sormontata da una croce apicale

  • OGGETTO decorazione plastico-architettonica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ intonacatura
    stucco/ modellatura
    muratura/ intonacatura
  • MISURE Altezza: 1100 cm
    Larghezza: 1500 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Bresciana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di Santa Maria degli Angeli
  • INDIRIZZO Via Santa Maria degli Angeli, Pralboino (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione plastica della facciata si inserisce nell’opera di rinnovamento che coinvolge la chiesa di Santa Maria degli Angeli nel sesto decennio del secolo XVIII, determinandone anche il riorientamento (avvenuto secondo Bruna Viscardi in concomitanza con l’erezione del nuovo altare), la realizzazione del nuovo portone (datato “1752”) e l’esecuzione del nuovo altare maggiore, consacrato nel 1757. D’altra parte, proprio nel medesimo periodo, l’edilizia sacra in territorio bresciano conosce un nuovo impulso per volere del vescovo Angelo Maria Querini (tra il 1727 e il 1755), inoltre la chiesa del convento francescano può contare sul legame con la nobile famiglia dei Gambara, feudataria di Pralboino, che nel 1444 aveva donato il territorio per l’insediamento dei frati e che in seguito considera la chiesa come propria cappella gentilizia. Negli stessi anni, infine, Pralboino è residenza del nobile Alemanno Gambara, che soggiorna nel castello pralboinese tra il 1751 e il 1758 e ne cura il decoro artistico. Nella veduta del complesso di Santa Maria degli Angeli, dipinta nel secondo chiostro della chiesa bresciana di San Giuseppe da Antonio Gandino nel 1625, si vede che a tale data l’attuale facciata era a capanna e liscia, del tutto priva di decorazioni ma era già presente il pronao e nell’ordine superiore si apriva un grande oculo, in seguito tamponato. La presenza del pronao si riscontra anche in due chiese della vicina Ostiano: nella chiesa sussidiaria di San Rocco e nella chiesa detta la Pieve (entrambe pubblicate nel contributo di Giuseppe Merlo citato in bibliografia di riferimento). Nella prima, fondata nel secolo XIV e in seguito rimaneggiata, il pronao si imposta su colonne doriche, mentre nella chiesa detta la Pieve, che è in gran parte ristrutturata nel 1580 per volere di Vespasiano Gonzaga e che nel 1674 è affidata ai francescani, il portico presenta colonne tuscaniche ed il coronamento della facciata è mistilineo. Se confrontata con gli esempi di Ostiano l’attuale facciata di Santa Maria degli Angeli appare certo più articolata, in evoluzione rispetto al gusto classicheggiante esibito nella Pieve. Nella chiesa dei francescani di Pralboino, infatti, la scansione della superficie mediante serie di lesene e fasce di cornici aggettanti ed il coronamento mistilineo sormontato da pinnacoli mostrano chiare analogie con la facciata della chiesa del Suffragio di Pralboino (l’immagine è reperibile in http://parrocchia.pralboino.net/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=14&Itemid=29), edificata dalla compagnia del Suffragio nel 1684 e designata come parrocchiale tra il 1781 e 1790, mentre la nuova parrocchiale veniva ricostruita (informazioni ricavate dal contributo di Bruna Viscardi citato nella bibliografia di confronto, p. 156)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185268
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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