Figura femminile con veste gialla, manto blu e una fiammella sopra il capo tiene in braccio un bambino; altri due bambini sono ai suoi piedi

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA muratura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Vacca Luigi (1778/ 1854): esecutore
    Gonin Francesco (1808/ 1889)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Identificazione iconografica data dalla descrizione del Ripa. Da collegare con le raffigurazioni che la precedono della Fede e della Speranza, con le quali compone le tre Virtù teologali. Sostituisce con gli altri lacunari affrescati una decorazione plastico-pittorica (Craveri G.G., 1753) rimossa verosimilmente in anni prossimi all'intervento pittorico sulla cupola (Casalis G., 1851). Tenendo conto che i lacunari si alternano a finestre e riquadri marmorei, da riferire, per l'omogeneità del disegno e dei marmi utilizzati, al rivestimento parietale sottostante, è probabile che sostituiscano le cariatidi ricordate ancora da Stefani G. e Mondo D. (1852) e da Baricco P. (1869). La figura è parte di una serie di riquadri (complessivamente sei), ognuno con soggetti differenti e di non sempre chiara identificazione. Per questro motivo è difficile riconoscere un programma iconografico preciso.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142107
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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