altare, insieme di Casella Gabriele (secondo quarto sec. XVII)

altare, 1625 - 1649
Casella Gabriele (notizie Secondo Quarto Sec. Xvii)
notizie secondo quarto sec. XVII

Tripla incorniciatura architettonica su tre colonne lignee dipinte ad effetto marmorizzato con capitelli compositi in stucco incorniciante una pala rettangolare. Fascia dentellata con testine alate di cherubini sovrastanti le colonne centrali. Frontone a doppia centina spezzata con cornice decorata da un fregio fogliato. Sul fastigio aggettante del frontone sono seduti due putti a figura intera, rivolti l'uno verso l'altro. All'interno del frontone è collocato un cartiglio con ampie volute laterali contenente un dipinto decorato da stucchi

  • OGGETTO altare
  • MISURE Altezza: 450
    Larghezza: 290
  • ATTRIBUZIONI Casella Gabriele (notizie Secondo Quarto Sec. Xvii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di Sant'Agostino
  • INDIRIZZO Via Sant'Agostino, Pinerolo (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dai documenti consultati non emerge alcun dato utile per chiarire la genesi di questo altare intitolato al Crocifisso. Tuttavia la tipologia delle decorazioni in stucco presenta sorprendenti analogie con alcuni elementi presenti nell'altare maggiore della chiesa eseguiti dallo scultore luganese Gabriele Casella. La rassomiglianza tra il putto ligneo dorato proteso verso il cartiglio del frontone (la struttura anatomica del braccio teso e i tratti fisionimici del taglio degli occhi e della bocca) e quelli collocati sul fastigio di questo altare del Crocifisso è tale da propendere per l'attribuzione dei due lavori allo stesso autore. Dalla lettura degli ordinati dell'Ottocento, conservati presso l'archivio vescovile della città, risulta che nel 1836 l'altare era di patronato di "Michele Bianciotto e Madamigella Bertrand, eredi Favié". In quello stesso anno i patroni concessero l'uso dell'altare alla Consorzia del SS. Nome di Gesù e Maria, nata nel 1818 dall'unione delle confraternite intitolate al Nome del Gesù e a quello di Maria. Nel 1869 l'uso dell'altare fu accordato alla Consorzia della beata Caterina da Racconigi che già da alcuni anni celebrava la festa annuale nella chiesa agostiniana. I confratelli sostituirono allora l'antica pala della Crocifissione con l'effige della loro protettrice. Soltanto nel 1888, il 6 maggio, la pala della Crocifissione tornò alla sua ubicazione originaria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100138290
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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