Il trastullo di una famiglia. SCENA DI GENERE CON FIGURE E ANIMALI

DIPINTO, 1825 - 1849

La cornice del dipinto è in legno intagliato e dorato con motivi decorativi vegetali agli angoli. Rappresenta un momento di gioco di un gruppo familiare, costituito da genitori e due bambini, ai margini di una scalinata alla presenza di un cagnolino e di una figura femminile di spalle

  • OGGETTO DIPINTO
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Cavalleri Ferdinando (1794-1795/ 1865): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ferdinando Cavalleri, di cui in passato si ipotizzava la nascita in territorio piemontese, nacque a Roma nel 1794 dall'architetto torinese Bartolomeo e dalla romana Rosa Cremonesi, e portò a compimento i suoi studi prima all'Accademia di Belle Arti di Firenze, da Luigi Sabatelli e Pietro Benvenuti, poi a Torino nel periodo napoleonico, sotto la guida di Giuseppe Monticone e Ferdinando Bonsignore. Nel 1811 fece ritorno a Roma, pur mantenendo i contatti con il Piemonte, dove inviò varie opere per le pubbliche esposizioni di oggetti d'arte del 1811-12 ed ottenne il pensionato nella capitale pontificia per il perfezionamento in campo artistico. Eseguì molti dipinti su commissione di Carlo Alberto e dei maggiori esponenti dell'aristocrazia torinese, per i quali dipinse soprattutto ritratti, soggetti storici e di genere, ambientando "di preferenza nella campagna romana, sul modello fornito dai francesi Léopold Robert e J. V. Schnetz" (cfr. Tomiato M., in "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865" di Pierangelo Dragone, Torino 2001, pp. 321-322). Mantenne numerosi contatti col panorama artistico internazionale, grazie alla nomina di direttore del pensionato di Roma concessa da Carlo Alberto nel 1831, insieme al titolo di "Pittore di Gabinetto". La fine del regno di Carlo Alberto segnò anche il declino dell'artista, che diradò attività e partecipazione agli eventi espositivi torinesi (l'ultima apparizione risalirebbe al 1850 al Valentino), per concludere la propria esistenza nel 1865, suicida.||Alla luce di tali elementi si ritiene che il dipinto in esame, datato da Elena Pianea in un'epoca compresa tra il 1800 e il 1899, sia riconducibile al secondo quarto del secolo. Non è noto il momento in cui la tela fu trasferita in Palazzo Chiablese, dal momento che risulta ancora in carico nell'inventario di Palazzo Reale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100116787
  • NUMERO D'INVENTARIO 7614
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino Asti Cuneo Biella e Vercelli
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2016
  • ISCRIZIONI in basso a destra - Ferd. Cavalleri pinx - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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