RELIQUIARIO A CROCE, opera isolata - produzione piemontese (seconda metà sec. XVII)
Croce latina con terminazioni trilobate in corrispondenza delle quali, sulla fronte, sono incise la figure del Leone (S. Marco) (porzione superiore del braccio maggiore); il teschio di Adamo (porzione inferiore dello stesso); san Giovanni Evangelista e Maria Vergine (braccio minore). Sul retro, in posizione analoga, una testa di cherubino, un agnello, un angelo ed un toro (S. Luca). I bracci sono anch'essi incisi con motivi vegetali geometrizzanti. Il Cristo, aureolato, ha i chiodi in corrispondenza dei palmi delle mani e i piedi sovrapposti; volge il capo a sinistra. Parte del retro è sollevabile per permettere di riporre la reliquia all'interno del crocifisso cavo. La croce è dorata da ambo le facce ed in parte smaltata. L'oggetto è riposto in una custodia metallica di forma analoga formata da due valve, montate con perni metallici, con apertura in corrispondenza del Cristo, esternamente dorata, internamente smaltata in azzurro con elementi ornamentali lungo i bracci
- OGGETTO RELIQUIARIO A CROCE
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MATERIA E TECNICA
argento/ doratura
argento/ incisione
argento/ pittura
argento/ sbalzo
bronzo/ argentatura
bronzo/ doratura
bronzo/ sbalzo
METALLO
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MISURE
Profondità: 1.2 cm
Altezza: 15 cm
Larghezza: 14 cm
- AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] In corrispondenza dell'estremità superiore del braccio maggiore pende un cordone con fiocco terminale in tessuto di colore rosso e filo argentato. L'opera fu pubblicata, unitamente ad altri reliquiari contenenti frammenti di s. Maurizio, negli inserti speciali, dedicati alla SS. Sindone, alla cappella e al suo patrimonio, contenuti all'interno del periodico edito per la mostra di Arte Sacra che ebbe luogo in Torino, in concomitanza con l'Esposizione Italiana del 1898, cfr. Arte Sacra, Torino, n. 1, p. 71, nn. 8-9. Il reliquiario, come alluso dalla sua stessa forma, contiene una reliquia del legno della Vera Croce. La forma, tuttavia, rispecchia quella della croce mauriziana, con tre terminazioni trilobate. S. Maurizio (III sec. d.C./m. 283 d.C., ca.), fu comandante della Legione Tebea. Il suo culto era stato largamente promosso dalla corte sabauda, specialmente dopo la riappropriazione dello stato a seguito della pace di Cateau-Cambresis, come dimostrano, oltre all'interesse per le reliquie vere e proprie, ripetutamente portate in processione, anche le numerose tele che lo rappresentano, singolarmente o con i compagni, commissionate dalla corte nel corso del XVII-XVIII secolo, cfr. M. G. Bosco, I Santi Tebei nella Torino del primo Seicento, in A. Griseri-R. Roccia (a cura di), Torino-I percorsi della religiosità, Torino, 1998, pp. 101-130. A capo di una legione composta da cristiani, si rifiutò di obbedire all'ordine di Massimiano di perseguitare le popolazioni dell'area nei pressi di Agauno (Svizzera) ove fu sterminato, a mezzo della decapitazione, insieme ai compagni. Il santo, pertanto, risultava particolarmente funzionale a quel connubio tra fede e difesa militare che contraddistinse la religiosità del duca Carlo Emanuele I (Rivoli/TO, 1562-Savigliano/CN, 1630) nel cui testamento (1605) si lasciavano in eredità al primogenito preziose reliquie tra cui figuravano, oltre, naturalmente alla Sindone, anche il corpo, un braccio, la spada, l'anello di s. Maurizio; si ricordi, inoltre, che nel progetto commissionato dal principe nel 1620 per la costruzione di una cappella atta ad ospitare la più preziosa reliquia di corte, lungo il perimetro dovevano aprirsi una serie di cappelle destinate ai corpi del comandante e di altri santi della Legione Tebea, disposti "a guardia" della stessa, cfr. S. Mamino, Culto delle reliquie e architettura sacra negli anni di Carlo Emanuele I, in A. Griseri-R. Roccia (a cura di), Torino-I percorsi della religiosità, Torino, 1998, pp. 58-61. L'oggetto è ricordato, per quanto ad oggi noto, già nell'analitico inventario delle reliquie in dotazione della cappella della SS. Sindone, compilato il 10 aprile 1697, probabilmente in concomitanza con la collocazione delle stesse nell'edificio da poco ultimato. La forma, evidentemente, richiama modelli antichi, ma, data la qualità della fattura e lo stato di conservazione, appare più probabile che sia stata realizzata nel corso del Seicento. Benché si tratti di un esemplare indubbiamente precendente a quello in esame, appare interessante il confronto con una croce reliquiario attribuita, dubitativamente, a bottega toscana del XIV secolo, montata su una base aggiunta in tempi successivi, in ottone, smalti translucidi e cristallo, contenente una reliquia della Santa Croce e conservata nella chiesa parrocchiale di San Donato di Somano (CN), B. Ciliento, scheda n. 2, in B. Ciliento-A. Guerrini (a cura di), Tesori dal Marchesato Paleologo, catalogo della mostra (Alba, Fondazione Ferrero, 19 ottobre-8 dicembre 2003), Savigliano, 2003, pp. 52-55. Per un confronto con reliquiari analoghi, si vedano alcuni esemplari della collezione Louis Peters dello Schnütgen-Museum, l'uno di produzione romana e l'altro francese, datati entro la prima metà dell'Ottocento, ma realizzati sulla scorta di modelli antichi, cfr. U. Bock-G. Sporbeck-Bressem-K. Weinbrenner, schede, in A. Legner (a cura di), Reliquien verehrung und verklärung, catalogo della mostra, Köln, 1989, pp. 339-340, nn. 417-418
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100108173
- NUMERO D'INVENTARIO 1980/ 145 S.M
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI croce esterna/ retro/ su etichetta rett. adesiva - 1980 - caratteri numerici - a impressione/ blu - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0