SACRO CUORE

EX VOTO A RILIEVO, post 1890 - ante 1910

Cuore in metallo stampato con cornice perlinata ed iniziali intrecciate al centro. Sul profilo esterno, ornato con merlature, è applicato un decoro formato da una testina angelica alata nella parte inferiore, elementi a ventaglio e coppia di angeli in quella superiore; una fiammella sormontata da corolla fiorita è posta alla sommità. L'ex-voto è collocato entro cornice a luce ovale con vetro con fondo rivestito in carta con effetto zigrinato nera. Battuta liscia; tipologia a gola; fascia interna perlinata; fascia esterna intagliata a girali vegetali. Legno dorato sulla fronte. In alto, sul retro, piccolo gancio metallico per sospensione

  • OGGETTO EX VOTO A RILIEVO
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo
    argento/ stampigliatura
    CARTA
    legno/ doratura
    legno, intaglio
    metallo/ fusione
    VETRO
  • MISURE Profondità: 2.5 cm
    Altezza: 24 cm
    Larghezza: 19 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare in esame non è specificatamente indicato, né negli inventari patrimoniali degli arredi liturgici conservati nella Cappella della SS. Sindone relativi ai beni del Patrimonio Privato di S.M. e di Dotazione della Corona compilati, rispettivamente, a partire dal 1880 e dal 1911, né in quello generale del 1966. Tuttavia, la presenza di numerosi ex voto, collocati in apposite teche disposte lungo le pareti della cappella è testimoniata sin dalla guida di Torino di Giovanni Gaspare Craveri, (Guida de’ forestieri per la R. Città di Torino, Torino, 1753, p. 25), e da note di pagamento agli argentieri di corte, per la pulitura degli stessi, nel corso della prima metà dell'Ottocento, conservate nel fondo della Real Casa. Il numero degli esemplari ricordati nel secondo/ terzo decennio dell'Ottocento, nell'ordine di parecchie decine, senza contare quelli che andarono perduti in occasione della guerra contro la Francia nell'ultimo decennio del XVIII secolo e nel periodo dell'occupazione napoleonica, non trova adeguato corrispettivo negli esemplari a tutt'oggi conservati, rimanenza, probabilmente, delle serie allestite entro cornici e smantellate dalle pareti della Cappella ad una data al momento non determinabile, forse in occasione dell'allestimento, proprio a ridosso delle pareti, dei quattro monumenti di principi sabaudi, rispettivamente, Emanuele Filiberto dello scultore Pompeo Marchesi, Amedeo VIII di Benedetto Cacciatori, Carlo Emanuele II di Innocenzo Fraccaroli e Tommaso di Savoia-Carignano di Giuseppe Gaggini, commissionati dal Re Carlo Alberto (Torino,1798-Oporto, 1849) tra il quarto ed il quinto decennio dell'Ottocento. La tipologia in esame appare di estrema diffusione in ambito piemontese tra XIX ed inizio del XX secolo; si vedano, per un confronto, a puro titolo di esempio, alcuni esemplari provenienti dal Santuario di Salzana e conservati in collezione privata che furono esposti alla mostra di arte sacra in Novara nel 1954 (Opere e artisti alla III Biennale Nazionale di Arte Sacra, in "Novaria. Rassegna di attività municipale, n. 4, anno III, Novara, 1954, p. 33), oppure gli esemplari, recentemente esposti nel museo parrocchiale di Campertogno in Valsesia, databili tra il sec. XVIII e, per lo più al secolo XIX (E. Ballarè, San Giacomo Maggiore Campertogno. Inventario del Museo, Borgosesia, 2002, p. 135, n. 503, figure a pp.140-141). Si vedano, a testimonianza della diffusione su scala europea di tale tipologia, anche gli ex-voto, datati al XIX secolo, conservati presso il Museo Devozionale del Santuario di S. Michele del Gargano, di manifattura napoletana e datati agli anni settanta del Settecento, cfr. A. M. Tripputi, «Per grazia ricevuta», in P. Belli D'Elia (a cura di), L'Angelo la Montagna e il Pellegrino Monte Sant'Angelo e il santuario di San Michele del Gargano, catalogo della mostra (Monte Sant'Angelo, Museo "G. Tancredi", 25 settembre-5 novembre 1999/ Roma, Galerie de l'École française de Rome, 16 novembre 1999-6 gennaio 2000), Foggia, 1999, pp. 252-257, pp. 258-260, nn. 94-97. Nel 1611 s. Francesco di Sales (Thorens, 1567-Lione, 1622) aveva dato come stemma all'ordine femminile, da lui fondato unitamente a Francesca Giovanna Chantal (Digione, 1572-Moulins,1641), il Cuore di Gesù, coronato di spine, sormontato dalla croce e trafitto da due spade, simboleggianti l'amor di Dio e del prossimo. Tale devozione venne poi incentivata da un'altra importante santa dell'ordine, Margherita Maria Alacoque (Verosvres, 1647-Paray-le-Monial, 1690), a seguito delle apparizioni del 1673-88 che contribuì alla istituzione della festa del Sacro Cuore. La devozione ebbe un'ulteriore impulso, spesso caricandosi anche di significati politici e sociali, nella seconda metà del XIX secolo a partire proprio dalla Francia (D. Menozzi, Il cattolicesimo dal concilio di Trento al Vaticano II, in Filoramo G., Storia delle religioni. 2. Ebraismo e Cristianesimo, Bari 1995, pp. 440, 470-471)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100108126
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI cornice/ retro - Mi sono rivolto a Te/ SS. SINDONE e ne fui/ consolato e pienamente esaudito/ e per ringraziamento Ti offro/ questo ricordo - caratteri numerici - a matita/ nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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