CARTAGLORIA, serie - Produzione piemontese (seconda metà sec. XIX)

CARTAGLORIA, 1850 - 1899

La cartella è inserita entro cornici mistilinee create da foglie d'acanto stilizzate che creano anche i piedi a ricciolo. Nella parte inferiore è posta una foglia stilizzata a ventaglio, mentre il lato superiore, dal profilo semicircolare che si conclude con una foglia a ventaglio, è impreziosito da un motivo a valve di conchiglia. Il retro è i legno

  • OGGETTO CARTAGLORIA
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    metallo/ doratura
    rame/ laminazione
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Della due cartegloria non è stato rintracciato alcuna testimonianza che ci possa fornire utili indicazioni sulla datazione e sull'ambito storico-artistico. I pezzi si ispirano alla cultura settecentesca, come suggeriscono i motivi delle volute e delle carnose foglie, ma questi modelli sono riletti con un linguaggio alquanto rigido e un po' appesantito che sembra aver perso la vivacità della produzoine rococò. Le cartegloria, perciò, sembrano collegarsi a quella vasta, ma sfortunatamente ancora poco studiata, produzione ecclesiastica che, soprattutto nella seconda metà del XIX secolo, mutua le forme e gli ornati dai secoli passati (per confronti si veda, ad esempio, S. RIZZO, A. BRUCCHERI, F. CIANCIMINO (a cura di), Il Museo Diocesano di Caltanissetta, Caltanisetta 2001, p. 292, schede nn. 278-279) inserendosi in quel filone del gusto che, in anni paralleli, prediligi anche per l'arredo e i tessuti produce, le forme dei secoli passati ed in particolare il Settecento ( si rimanda a C. PAOLINI, A. PONTE, O. SELVAFOLTA, "Il bello ritrovato". Gusto, ambienti, modelli dell'Ottocento, Novara 1990; E. COLLE, Alla ricerca di uno stile nazionale: arte e industria nell'ebanisteria italiana della seconda metà dell'Ottocento, in M. DE GRASSI (a cura di), Valentino Panciera Besarel (1829-1902) storia e arte di una bottega d'intaglio in Veneto, catalogo della mostra di Belluno, Verona 2002, pp. 8-31; per il Piemonte E. COLLE, Eclettismo sabauda: Tle decorazioni e gli arredi nelle residenze di Vittorio Emanuele II a Torino e Firenze, in "Antichità viva", 1988, n. 1, pp. 44-51; F. CORRADO, P. SAN MARTINO, Ottocento barocco. Mobili in "stile" negli arredi umberini del Palazzo Reale di Torino, 1880-1908, in "Studi piemontesi", 1993, vol. XXII, fasc. 2, pp. 393-397; L. MOROZZI, Il gusto sabaudo alla fine dell'Ottocento. Appunti per la ricostruzione storica dell'arredo negli Appartamenti Imperiali al Quirinale, in Il Catalogo delle opere d'arte del Quirinale I Gli appartamenti Imperiali nella Manica Lunga, Roma 1998, pp. 59-92). In assenza di precisi riferimenti, si data il lavoro alla seconda metà del XIX secolo e lo si attribuisce ad ambito piemontese, sottolineando che i Savoia, per la maggior parte dei loro acquisti, si rivolgono a manifatture locali
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100108078-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 2284-2285
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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