ostensorio - a raggiera, opera isolata di Ceresa Carlo Giuseppe il Giovane (secondo quarto sec. XIX)

ostensorio a raggiera, 1825 - 1844

Nella metà inferiore, costituita da piede e stelo, l'ostensorio consta di cinque pezzi distinti. Il piede ovale è decorato, anteriormente e posteriormente, da mazzi di rose in fiore riprodotte a sbalzo entro due targhe dal fondo minutamente cesellato; sui lati sono invece applicati cordoni dorati di rami fioriti intrecciati; lungo la base corre una cornicetta con piccole corolle di rose in teoria serrata, sovrastata da una più alta fascia riproducente una corona di foglie di palma alternate a foglie d'acanto. Due rametti fioriti sono ritagliati in lamina e riportati sulla fascia centrale del nodo a calice, a raccordare due targhe percorse da racemi in volute sinuose; alla base e lungo il margine superiore dello stesso ritorna la teoria di foglie d'acanto e di palma. Il nodo è coronato infine da un mazzo di foglie d'acanto che s'apre a corolla, su cui poggia la mostra. Questa reca alla base due spighe dorate che salgono leggermente curve ad abbracciare il disco centrale, trattenute insieme da un nastro annodato a farfalla e sovrastate da due testine di cherubo pure dorate. La teca è incorniciata da un giro di gonfie nuvolette stilizzate, da cui si diparte la raggera, e reca al vertice un complesso fastigio tra la corona e il baldacchino

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
  • MISURE Altezza: 65
    Larghezza: 19.5
  • ATTRIBUZIONI Ceresa Carlo Giuseppe Il Giovane (notizie 1824)
  • LOCALIZZAZIONE Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ostensorio è realizzato con argento di secondo titolo a 800%, come si desume dalla presenza del punzone con la Croce dei santi Maurizio e Lazaro coronata, introdotto nei territori sabaudi con la regolamentazione del 1824 ed in uso fino al 1872 ad attestare la qualità della lega per l'argento, che contraddistingue appunto il secondo titolo (A. Bargoni, Maestri Orafi e Argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 15-16, tav. XII-2). Esso è accompagnato dal punzone con l'Occhio di profilo contornato, contrassegno dell'Ufficio del Marchio di Alessandria, che fu istituito dalla regolamentazione del 1824 come gli analoghi Uffici di Torino, Chambery, Novara, Cuneo, Genova e Nizza, presso i quali veniva effettuato il saggio per determinare il titolo del metallo (A. Bargoni, op. cit., pp. 15-18, tav. XIII-6). Il punzone con la sigla C.G.C. sovrastata da un grifo appartiene a Carlo Giuseppe Ceresa il vecchio, argentiere alessandrino ammesso Maestro nel 1782 e morto nel 1815; lo stesso marchio passa quindi in uso al figlio Francesco, ammesso Maestro Orefice nel 1815, e da questi al proprio figlio Carlo Giuseppe; il quale ultimo è costretto a sostituirlo, in quanto usuratosi, con un nuovo punzone contraddistinto dalle iniziali C.G.C. sormontate da una Ciliegia entro losanga verticale: Carlo Giuseppe il giovane deposita il primo marchio nel 1824 ed il secondo nel 1844 (A. Bargoni, op. cit., p. 88, c-84 per Francesco e c-85 per Carlo Giuseppe il giovane). L'uso dell'identico punzone da parte dei tre Ceresa può originare confusione e non agevola l'esatta attribuzione degli oggetti. In questo caso però la presenza dei punzoni introdotti dalla regolamentazione del 1824 dovrebbe sciogliere ogni dubbio a favore di Carlo Giuseppe il giovane, il quale solo nel 1844 adotta il nuovo marchio con la Ciliegia in luogo di quello col Grifo, ormai logoro. E' quanto risulta dai documenti, va tuttavia rilevata l'esistenza di un elemento contraddittorio costituito da una coppia di lampade ex voto del Comune alla Vergine della Salve: riferite al 1837 in G. B. Rossi, Cenni storici critici illustrativi sulle varie vicende della Cattedrale di Alessandria dalla sua fondazione ai presenti restauri, Alessandria, 1877 e senz'altro anteriori al 1840 in quanto registrate nell'Inventario delle Suppellettili spettanti al Rev.mo Capitolo della Chiesa Cattedrale d'Alessandria Fatto (...) li 15 Luglio 1840 (Archivio del Capitolo della Cattedrale di Alessandria, 1840), sono però punzonate con la Ciliegia. Nell'inventario spettante al Rev.mo Capitolo, ed opere pie della Chiesa Cattedrale- Archivio del Capitolo della Cattedrale- Alessandria, 1828, (p. 18 n. d'inv. 11), e nel successivo Inventario delle Suppellettili spettanti al Rev.mo Capitolo della Chiesa Cattedrale d'Alessandria Fatto (...) li 15 Luglio 1840, Archivio del Capitolo della Cattedrale-Alessandria, 1840 (p. 44 n. d'inv. 2), è registrato un "Ostensorio d'argento ad uso delle terze Domeniche - onice 34,6", ma la genericità del dato non consente un'immediata identificazione con l'oggetto in questione. Presso la cattedrale alessandrina sono altri oggetti usciti dalla bottega di Carlo Giuseppe Ceresa il giovane: due ostensori ed una coppia di lampade votive; il punzone con la sigla C.G.C. sormontata da una Ciliegia compare inoltre su alcuni fermagli di piviale. La Cattedrale di Alessandria, a cura di C. Spantigati, Alessandria, 1988, p. 136
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100107737
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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