ostensorio - a raggiera, opera isolata di Ceresa Carlo Giuseppe il Giovane (secondo quarto sec. XIX)
L'ostensorio ha piede ovale percorso da racemi in volute sinuose, con due teste di cherubo in lamina a sbalzo fortemente aggettanti applicate sui lati e una gonfia ghirlanda dorata di fiori e foglie ricadente a festone applicata sul davanti a sostenere una mezzaluna racchiudente una semicorolla di margherita; il piede è concluso superiormente da una fascetta riproducente una corona di foglie d'acanto. Grandi corolle dorate sono riportate sulla fascia centrale liscia del nodo a calice, di cui costituiscono il principale motivo decorativo, unitamente a teorie di piccoli fiori che lo cingono alla base e lungo il margine superiore. Al di sopra del nodo due cherubini in lamina a sbalzo sono rappresentati in piedi nell'atto di sorreggere la mostra. Questa reca sui lati altre due teste di cherubo, e due sono infine al vertice della medesima, sovrastate da una corona, in cima alla quale è un globo ed una minuscola croce. Su per la raggera dorata si sviluppano e s'avvolgono tralci con pampini verdi smaltati e grappoli di granati, ed alla base della stessa, ai lati della coppia di putti reggi mostra, sono disposte due spighe dorate che salgono leggermente curve ad abbracciare il disco centrale
- OGGETTO ostensorio a raggiera
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
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MISURE
Altezza: 79
Larghezza: 22
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ATTRIBUZIONI
Ceresa Carlo Giuseppe Il Giovane (notizie 1824)
- LOCALIZZAZIONE Alessandria (AL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ostensorio è realizzato con argento di secondo titolo a 800%, come si desume dalla presenza del punzone con la Croce dei santi Maurizio e Lazaro coronata, introdotto nei territori sabaudi con la regolamentazione del 1824 ed in uso fino al 1872 ad attestare la qualità della lega per l'argento, che contraddistingue appunto il secondo titolo (A. Bargoni, Maestri Orafi e Argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 15-16, tav. XII-2). Esso è accompagnato dal punzone con l'Occhio di profilo contornato, contrassegno dell'Ufficio del Marchio di Alessandria, che fu istituito dalla regolamentazione del 1824 come gli analoghi Uffici di Torino, Chambery, Novara, Cuneo, Genova e Nizza, presso i quali veniva effettuato il saggio per determinare il titolo del metallo (A. Bargoni, op. cit., pp. 15-18, tav. XIII-6). Il punzone con la sigla C.G.C. sovrastata da un grifo appartiene a Carlo Giuseppe Ceresa il vecchio, argentiere alessandrino ammesso Maestro nel 1782 e morto nel 1815; lo stesso marchio passa quindi in uso al figlio Francesco ammesso Maestro Orefice nel 1815 e da questi al proprio figlio Carlo Giuseppe; il quale ultimo è costretto a sostituirlo, in quanto usuratosi, con un nuovo punzone contraddistinto dalle iniziali C.G.C. sormontate da una Ciliegia entro losanga verticale: Carlo Giuseppe il giovane deposita il primo marchio nel 1824 ed il secondo nel 1844 (A. Bargoni, op. cit., p. 88, c-84 per Francesco e c-85 per Carlo Giuseppe il giovane). L'uso dell'identico punzone da parte dei tre Ceresa può originare confusione e non agevola l'esatta attribuzione degli oggetti. In questo caso però la presenza dei punzoni introdotti dalla regolamentazione del 1824 dovrebbe sciogliere ogni dubbio a favore di Carlo Giuseppe il giovane, il quale solo nel 1844 adotta il nuovo marchio con la Ciliegia in luogo di quello col Grifo, ormai logoro. E' quanto risulta dai documenti, va tuttavia rilevata l'esistenza di un elemento contraddittorio costituito da una coppia di lampade ex voto del Comune alla Vergine della Salve: riferite al 1837 in G. B. Rossi, Cenni storici critici illustrativi sulle varie vicende della Cattedrale di Alessandria dalla sua fondazione ai presenti restauri, Alessandria, 1877 e senz'altro anteriori al 1840 in quanto registrate nell'Inventario delle Suppellettili spettanti al Rev.mo Capitolo della Chiesa Cattedrale d'Alessandria Fatto (...) li 15 Luglio 1840 (Archivio del Capitolo della Cattedrale di Alessandria, 1840), sono però punzonate con la Ciliegia. Nell'inventario spettante al Rev.mo Capitolo, ed opere pie della Chiesa Cattedrale- Archivio del Capitolo della Cattedrale- Alessandria, 1828, (p. 18 n. d'inv. 11), e nel successivo Inventario delle Suppellettili spettanti al Rev.mo Capitolo della Chiesa Cattedrale d'Alessandria Fatto (...) li 15 Luglio 1840, Archivio del Capitolo della Cattedrale-Alessandria, 1840 (p. 44 n. d'inv. 2), è registrato un "Ostensorio d'argento ad uso delle terze Domeniche - onice 34,6", ma la genericità del dato non consente un'immediata identificazione con l'oggetto in questione. Presso la cattedrale alessandrina sono altri oggetti usciti dalla bottega di Carlo Giuseppe Ceresa il giovane: due ostensori ed una coppia di lampade votive; il punzone con la sigla C.G.C. sormontata da una Ciliegia compare inoltre su alcuni fermagli di piviale. La Cattedrale di Alessandria, a cura di C. Spantigati, Alessandria, 1988, p. 136
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100107736
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0