RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, opera isolata - bottega piemontese (prima metà sec. XIX)

reliquiario a medaglione, post 1814 - ante 1849

Mostra a luce circolare in filigrana d'argento. Cornice decorata da motivo ad ovali e merletto interno. Esternamente ad essa, sono applicati fiocchi, imitanti pizzi, e fasci di rametti con foglie lanceolate in filigrana d'argento. Alla mostra, a mezzo di un cordino rosso, è unita la teca di luce ovale, con vetro; cornice a fascia liscia dorata. Interno profilato in cannutiglia argentata. All'interno, al centro, su cannellato semplice verde, entro una cornice formata da cartoncino dorato ripiegato in modo da formare riccioli e volute, è collocata la reliquia. Gli interstizi del cartoncino sono, in parte, colmati da pallini rivestiti in taffetas di seta rosa ed azzurri. Nella parte inferiore della teca, sopra il cartoncino arrotolato, è posto un cartiglio rettangolare con iscrizione su una riga

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA ceralacca
    argento/ filigrana
    argento/ fusione
    VETRO
  • MISURE Profondità: 3 cm
    Altezza: 15 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nonostante un'indicazione inventariale scritta sul verso, il reliquiario non è indicato né nell'ultimo inventario (1966) del patrimonio di suppellettili della Cappella della SS. Sindone, né in quelli compilati a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, dediti a ricordare esclusivamente gli arredi sacri realizzati in materiali preziosi. La teca contiene una reliquia di s. Luigi Gonzaga (Castiglione delle Stiviere/MN, 1586-Roma, 1591), primogenito del marchese Ferrante e di Marta Tana, nel 1585 rinunciò alla successione in favore del fratello Rodolfo ed entrò nella Compagnia di Gesù a Roma; il processo di beatificazione si concluse nel 1726, F. Baumann-A. Cardinali, voce Luigi Gonzaga, santo, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1967, vol. VIII, pp. 348-357; X. Barbier de Montault, San Luigi Gonzaga, in Gianluigi Arcari - Umberto Padovani (a cura di), L'immagine a stampa di San Luigi Gonzaga I. L'oggetto di devozione, catalogo della mostra (Mantova, Archivio di Stato, Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica - Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, Castello Sforzesco), Mantova, 1997, pp. 177-195. Il santo godette di particolare devozione nell'area del Monferrato, sottoposta dalla metà del XVI secolo al 1708, al dominio dei Gonzaga di Mantova. Sul retro è apposto un sigillo non riconoscibile in quelli degli arcivescovi torinesi.||Da un punto di vista stilistico, l'esemplare in esame risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. In Torino, in particolare, oltre alla produzione da parte delle monache carmelitane, spiccarono le visitadine e le suore del Cottolengo. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano, 1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. Si veda, per un confronto, un esemplare datato al XVIII secolo, conservato entro ricca cornice porta reliquie in collezione privata a Moncalieri, E. Baccheschi, Mobili piemontesi del Sei e Settecento, Milano, 1963, p. 76 e un esemplare di ambito francese, datato al XVIII secolo, prima del 1773, cfr. C. Leroy, scheda n. 340, in Les domenicaines d'Underlinden. Catalogues des oeuvres, Parigi, 2001, vol. II, p. 186. Si vedano anche alcuni esemplari della prima metà dell'Ottocento conservati nella Cappella Reale di Napoli, cfr. A. Ponzio, La Cappella Reale di Napoli e i suoi arredi. Un patrimonio di arti decorative, Napoli, 1989, pp. 107-113, n. 27, figg. 65-68 e alcune filigrane sette-ottocentesche, con disegno di gusto rocaille, che ornano medaglie appese a rosari conservati presso il Museo della Collegiata di Castell'Arquato, cfr. M. Giusto Mora, schede, in P. Ceschi Lavagetto (a cura di), Il Museo della Collegiata di Castell'Arquato, Piacenza, 1994, pp. 91, 92, 94
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087913
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI retro teca - 14 - caratteri numerici - a penna/ nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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