CALICE, opera isolata - bottega torinese (prima metà sec. XIX)

CALICE, post 1814 - ante 1849

Piede a sezione circolare profilato da fascia con motivo ad ovuli su fine cesellatura. La parte centrale del piede presenta, invece, fitte scanellature. Fusto delimitato, alle estremità, da due anelli con scanellatura analoga a quella del piede che si ripete anche nel nodo piriforme centrale. Base della coppa decorata con scanellature fortemente rilevate e bordata all'estremità superiore da motivo a merletto stilizzato. Coppa dorata internamente ed esternamente. L'oggetto è conservato entro custodia in cartone pressato dotato di cartellino con iscrizione in lettere su una riga "Torino SS. Sindone"

  • OGGETTO CALICE
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo
    argento/ fusione
    argento/ doratura
    argento/ cesellatura
    argento/ punzonatura
  • MISURE Diametro: 14.5 cm
    Altezza: 24 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Torinese
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto risulta, sulla base delle note presenti a margine dell'inventario del patrimonio degli argenti della cappella della SS. Sindone compilato a partire dal 1880, essere pervenuto con bolletta di carico n. 5 del 29 aprile 1899. Lo stesso calice è registrato in una Bolletta di Carico relativa alla Cappella della SS. Sindone che presenta la medesima indicazione, senza informazioni circa la provenienza. Data la prassi della corte sabauda, ampiamente documentata, sia nel corso dell'Ottocento che della prima metà del Novecento, di trasferire, a seconda della necessità, arredi da una residenza all'altra, appare, pertanto, assai probabile che la patena in esame ed il calice alla quale è abbinata, provengano da un'altra cappella, sia essa interna al Palazzo Reale di Torino o facente parte di altro complesso piemontese. L'oggetto presenta una punzonatura problematica: ovvero la contemporanea presenza del marchio dell'assaggiatore Matteo Promis, entro ovale perlinato, in uso dal 1814 al 1824, quando, con il ritorno dei Savoia in Piemonte, si decise di abrogare il sistema di controllo francese e di ripristinare, almeno parzialmente, le norme in vigore nel XVIII secolo, e del punzone dell'Ufficio del Marchio di Torino per il 2° titolo dell'argento, entrato in vigore dal 1824, a seguito del nuovo regolamente emanato durante il regno di Carlo Felice (Torino,1765-1831), basato sul sistema metrico decimale, che abolì il ruolo dell'assaggiatore, introducendo l'uso, oltre che del punzone attestante la qualità della lega, fatto che permette di affermare che l'opera sia stata prodotta da un argentiere torinese, cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 14-18, 29-30 (voce Matteo Promis). Il Promis (notizie dal 1787 al 1816) risulta documentato presso la Regia Zecca a partire dal 1787, anno in cui figura come allievo assaggiatore; in carica dal 1789, mantenne la professione durante l'occupazione francese. Dal 1814 ottenne la carica di Tesoriere, affiancata, per alcuni anni, anche da quella di assaggiatore. Ancor più difficile appare individuare il nome dell'artefice, data l'lleggibilità del punzone. Si veda, per un confronto del simile decoro a baccellature, un calice, datato alla metà del XIX secolo, conservato nella confraternita di S. Ambrogio a Genova Voltri, punzonato con il delfino e la croce dei ss. Maurizio e Lazzaro, cfr. F. Franchini Guelfi, Argenti e metalli, in La Liguria delle Casacce devozione, arte, storia delle confraternite liguri, catalogo della mostra (Genova, Palazzo Reale, Teatro del Falcone, Palazzo Spinola, Palazzo Doria Spinola, 8 maggio-27 giugno 1982), Genova, 1982, pp. 158, 331, n. 209, fig. 225. La soluzione decorativa con la baccellatura, tuttavia, non risulta essere peculiare della produzione della prima metà del XIX secolo, come attestato, a titolo di esempio, dalla presenza dello stesso ornato su una pisside conservata nella chiesa di S. Anna di Acceglio, frazione Chialvetta, opera di argentiere piemontese e databile intorno al 1790, S. Damiano, scheda n. 45 in B. Ciliento-G. Einaudi (a cura di), Immagini di fede in Val Maira. [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087923
  • NUMERO D'INVENTARIO 2179/ 177 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI piede/ interno/ su etichetta rett. adesiva - 2179 - caratteri numerici - a impressione/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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