PISSIDE DA VIATICO, opera isolata di Baglioni, Giovanni (primo quarto sec. XIX)

PISSIDE DA VIATICO, 1814 - 1824
Baglioni, Giovanni (notizie Prima Metà Del Xix Secolo)
Notizie prima metà del XIX secolo

Il piede, a base circolare, è impostato su alto gradino liscio, raccordato al collo da una cornice a palmette stilizzate. Il fusto è risolto con un nodo ad anfora terminante con un'alta fascia decorata con un serto di alloro. Il gambo si raccorda con il piede e la sottocoppa mediante modanature. Il sottocoppa è costituito da foglie di alloro, la coppa, con doppia chiusura ad incastro modanata, è bombata ed è impreziosita da modanature; motivo che si ritrova sul coperchio decorato da una fascia con palmette stilizzate, il cupolino è percorso da sottili scanalature e porta la croce apicale greca gigliata. L'interno della coppa è dorato

  • OGGETTO PISSIDE DA VIATICO
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    argento/ fusione
    argento/ doratura
    argento/ cesellatura
  • MISURE Diametro: 7.8 cm
    Altezza: 16.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Baglioni, Giovanni (notizie Prima Metà Del Xix Secolo)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Grazie all'Inventario redatto nel 1880 si evince la preziosa notizia che la pisside fece parte dell'arredo della cappella della Sindone a partire dal 1881: nel "Mandato di Carico n. 2", datato 24 dicembre 1881, emerge che il manufatto, unitamente agli oggetti indicati nell'inventario con i numeri che vanno dal 150 al 155, provenivano dall'Uffizio degli Argenti (Casa di sua maestà, Ministero della Real Casa, inventari, Bollette di Carico n. 8 Inventario Oggetti di Spettanza di S. M. Cappella della SS. Sindone, mazzo 12689, Mandato di carico n. 2, 24 dicembre 1881, ff. n.n.). Si potrebbe ipotizzare, sulla base delle misure, che il pezzo sia la "pisside piccola con coperchio sormontato da una croce dell'ordine Mauriziano, dorato internamente e del peso netto di Grammi Duecentodieci" citata nell' Inventario degli Argenti della Reale Residenza di Torino compilato nel luglio 1869 e riscontrati in Maggio 1871, col numero d'inventario 124/ 190, sotto la rubrica intitolata " Vasella della Sereniss. Casa di Carignano" (Casa si sua maestà, Ministero della Real Casa, mazzo 12606, Inventari, Inventario degli Argenti della Reale Residenza di Torino compilato nel luglio 1869 e riscontrati in Maggio 1871, , ff. n.n.), menzionata inoltre nell' Inventario delle Argenterie di dotazione presso il R. Palazzo di Torino addi 31 Luglio 1869, col numero 193: "Pisside piccola con coperchio sormontato da una croce dell'Ord. M.no dorata internamente" ( Casa di sua maestà, Ministero della Real Casa, Inventari, Inventario delle Argenterie di dotazione presso il R. Palazzo di Torino addi 31 Luglio 1869, mazzo 12605, ff. n.n.). Di fondamentale importanza, per la datazione della pisside, risultano essere i marchi dell'assaggiatore Giuseppe Fontana, proposto, nel 1787, come allievo assaggiatore, dal 1789 in carica come assaggiatore, nominato nel 1814 come secondo assaggiatore e, nel 1815, documentato ammalato (A. BARGONI, Maestri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, p. 29 e tav. IV, fig. 3). Il suo punzone appare in alcuni oggetti conservati presso il Palazzo Reale di Torino (Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra di Torino, Milano 1986, p. 174, scheda n. 34 di A. Bargoni) e del Quirinale (ID., pp. 191, 197, 202, scheda nn. 45, 54, 63 di C. Briganti) datati al primo quarto dell'Ottocento. La datazione può essere circoscritta fra il 1814 e il 1824, grazie alla presenza dello scudo crociato sormontato da corona reale che potrebbe essere collegato all'indicazione della qualità del metallo: in questo torno di anni lo scudo di Savoia coronato con l'indicazione D 11 indicava il primo titolo, mentre quello in ovale, con D 9 il secondo titolo (A. BARGONI, 1976, pp. 14-15, Tav. X). La pissidi può essere ricondotta all'argentiere Giovanni Baglioni, il cui stemma, un "agnello pasquale colle lettere maiuscole GB", è punzonato sull'opera: l'artista, nel 1814 ammesso Maestro Orefice Argentiere e nel 1824 deposita il punzone (A. BARGONI, 1976, pp. 44, 263, fig. B-9). Dal punto di vista stilistico il manufatto è avvicinabile, per il motivo ornamentale della sottocoppa, al secchiello di Carlo Giuseppe Ceresa, datato al primo quarto del XIX secolo, della Cattedrale di Alessandria (C. SPANTIGATI, "Staziella Carità sorger lo feo": dipinti, sculture e arredi tra antica e nuova sede, in C. SPANTIGATI (a cura di), La cattedrale di Alessandria, Torino 1988, p. 123).||||||||
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087852
  • NUMERO D'INVENTARIO 2082/ 154 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI sotto base/ su etichetta rettangolare adesiva - 2082 - caratteri numerici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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