RELIQUIARIO - A OSTENSORIO, serie - ambito piemontese, ambito torinese (metà, metà sec. XVIII, sec. XIX)
reliquiario a ostensorio,
1740 - 1760
Ognuno dei due reliquari ad ostensorio è retto da tre piedi a riccio che si uniscono al sinuoso fusto creato da un tralcio con foglie stilizzate erricciate e intorno al quale si avviluppa un racemo di ulivo carico di olive. Il tralcio si diparte in due per accogliere la teca e per tereminare con una corona . La teca, di forma ovoidale, è delimitata da una cornice dalla fascia liscia, impreziosita, lungo i vertici dell'asse mediana verticale, da motivi rocaille. All'interno della teca, rivestita in taffetas rosso e protetta da una lastra di vetro. Il legno è argentato, mentre il retro è vereniciato di bianco
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
altri
VETRO
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MISURE
Diametro: 29.5 cm
Altezza: 59 cm
Spessore: 15 cm
Larghezza: 25 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese Ambito Torinese
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sfortunatamente non sono stati rintracciati gli inventario di appartenenza dei numeri trascritti su etichette, impiegate in occasione dell'inventariazione del 1880 (cfr.E. COLLE (a cura di), Gli inventari delle corti. Le guardarobe reali in Italia dal XVI al XX secolo, Firenze 2004, p. 296, fig. 12) e quelli scritti a penna nera. In occasione della precedente schedatura, le opere vennero datate al XIX secolo, collegandole, molto probabilmente, a quel gusto per la ripresa di motivi e ornati di ambito settecentesco, che caratterizza la produzione artistica, ed in particolare quella ecclesiastica, di quel torno di anni ( si rimanda a The Second Empire. 1852-1870. Art in France under Napoleon III, catalogo della mostra di Philadelphia, Detroit, Parigi, Philadelphia 1978; C. PAOLINI, A. PONTE, O. SELVAFOLTA, "Il bello ritrovato". Gusto, ambienti, modelli dell'Ottocento, Novara 1990; E. COLLE, Alla ricerca di uno stile nazionale: arte e industria nell'ebanisteria italiana della seconda metà dell'Ottocento, in M. DE GRASSI (a cura di), Valentino Panciera Besarel (1829-1902) storia e arte di una bottega d'intaglio in Veneto, catalogo della mostra di Belluno, Verona 2002, pp. 8-31; per il Piemonte; E. COLLE, Eclettismo sabauda: le decorazioni e gli arredi nelle residenze di Vittorio Emanuele II a Torino e Firenze, in "Antichità viva", 1988, n. 1, pp. 44-51; F. CORRADO, P. SAN MARTINO, Ottocento barocco. Mobili in "stile" negli arredi umberini del Palazzo Reale di Torino, 1880-1908, in "Studi piemontesi", 1993, vol. XXII, fasc. 2, pp. 393-397; L. MOROZZI, Il gusto sabaudo alla fine dell'Ottocento. Appunti per la ricostruzione storica dell'arredo negli Appartamenti Imperiali al Quirinale, in Il Catalogo delle opere d'arte del Quirinale I Gli appartamenti Imperiali nella Manica Lunga, Roma 1998, pp. 59-92). I reliquiari presentano intagli raffinati ed eleganti, pienamente partecipi alla cultura rocaille, che creano una composizione esuberante e movimentata, ma caratterizzata da una ricerca di equilibrio che sembra mancare nella produzione ottocentesca, nella quale gli elementi ornamentali sono spesso tradotti in forme rigide e alquanto stereotipate (un ampio repertorio è fornita da L. FORNARI SCHIANCHI (a cura di), Le trame della storia fra ricerca e restauro. Risultati di un censimento nel Comune di Borgotaro, Parma 2000). Il confronto con opere settecentesche (si veda, ad esempio, A. MIDANA, L'arte del legno in Piemonte nel Sei e Settecento, Torino 1924, tav. 440; V. VIALE, Mobili ed intagli, in V. VIALE (a cura di), Mostra del barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, tav. 306a.; Arte e vita religiosa in Carignano, catalogo della mostra di Carignano, Pinerolo 1973, p. 108, scheda n. 77 e tav. 21; G. ROMANO (a cura di), Valle di Susa. Arte e storia dall'XI al XVIII secolo, catalogo della mostra, Torino 1977, pp. 131-132, scheda n. SC.56 di G. Gentile; G. GRITELLA, E. ZANONE POMA (a cura di), Lignum docet. Scultura lignea devozionale da Rivoli e S. Antonio di Ranverso tra Gotico e Barocco, catalogo della mostra, Rivoli 2002, pp. 40-41, schede nn. 6-7 di S. Bombino). In assenza di specifici elementi documentar, si colloca il manufatto ad ambito piemontese), ci permette di collocare i manufatti alla metà del secolo. In assenza di specifici elementi documentari, si attribuiscono i pezzi ad ambito piemontese. In uno dei due reliquiari è conservata la "COSTA B. ANTONII NEYROT. M. ORD. PRED.", circondata da fiori di stoffa che trovano uno stringente raffronto con una dei reliquiari conservati presso la cappella della SS. Sindone, databile per motivi stilistici e soprattutto per la presenza del sigillo di di Luigi Fransoni, arcivescovo di Torino dal 1832 al 1862, alla metà del secolo, ipotesi cronologica che viene ribadita anche per il manufatto in oggetto, ascrivibile ad ambito monastico molto probabilmente torinese, piuttosto che ad una bottega specializzata (per confronti si veda Reliquien. Verehrung und Verklärung, catalogo della mostra, Colonia 1989)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087829-0
- NUMERO D'INVENTARIO 1969 -1970
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0