SANTA ADELAIDE REGINA IN PREGHIERA

RELIQUIARIO, post 1842 - ante 1855

Profilo rettangolare con anello posto alla sommità. Cornice esterna che delimita, da ambo i lati, specchiatura rettangolare con vetro, rivestita da fascia in velluto tagliato ad un corpo arancione, profilata da cannutiglia, interamente ricamata a fiori con fili rosa, giallo, verde ed ocra, ciniglia e paillettes argento; in alto è disegnata una corona aperta. La specchiatura presenta un fondo in gros de tour bianco ricamato con filo di seta policromo a fiori con corolle, alternativamente, di 8 o 9 petali, formati anche da paillettes, cannutiglia dorata, oro lamellare e che nel centro portano un piccolo pezzo di velluto tagliato ad un corpo sul quale sono poste le reliquie. Al centro della specchiatura è collocato un riquadro profilato da paillettes dorate di velluto tagliato ad un corpo, color mattone, ricamato con filo d'oro, paillettes e stelle di carta dorata sul quale è incollata una immagine acquerellata e ritagliata

  • OGGETTO RELIQUIARIO
  • MATERIA E TECNICA filo d'oro
    VETRO
    seta/ gros de Tours/ ricamo
    seta/ velluto/ ricamo
    seta/ ricamo
    stampa/ acquerello
    paillettes
    filo di seta
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] nella quale è rappresentata santa Adelaide in vesti regali, manto blu ornato da gigli gialli, veste bianca e rosa con ordi gialli. E' inginocchiata di fronte ad un tavolo, ricoperto da un tappeto verde ornato da frangia gialla, al di sotto del quale compare una tovaglia ornata da rose ed arabeschi gialli, sul quale è posto un libro aperto e, di fronte, un crocifisso; sullo sfondo una tenda verde in velluto profilato in oro e ornato da paillettes. L'immagine è circondata da un ricco decoro floreale ricamato a fili multicolori, oro ed argento e paillettes che occupa tutto lo spazio. Nella parte inferiore, circondata da nodi Savoia, iscrizione ricamata in oro filato, cannutiglia e paillettes dorate. Retro rivestito in taffetas di seta verde profilato da ciniglia bianca; in alto, al centro, gancio metallico dorato per sospensione. Il reliquiario non è indicato né nell'ultimo inventario (1966) del patrimonio di suppellettili della Cappella della SS. Sindone, né in quelli compilati a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, dediti a ricordare esclusivamente gli arredi sacri realizzati in materiali preziosi. L'esemplare in esame risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. In Torino, in particolare, oltre alla produzione da parte delle monache carmelitane, spiccarono le visitadine e le suore del Cottolengo. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile e spesso tali oggetti vengono arricchiti con la presenza di un'immagine dipinta o a stampa posta al centro della composizione, come nel caso in esame (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). Data la presenza della rappresentazione di santa Adelaide (931-999), imperatrice, nota per l'attività caritativa e ritiratasi, negli ultimi anni di vita in un monastero benedettino (cfr. C. Egger-M.C. Celletti, voce, Adelaide, imperatrice, santa, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1961, vol. I, pp. 233-235), è possibile ipotizzare che l'opera, con un chiaro riferimento al santo eponimo, spesso incluso in tali reliquiari, sia stato donato alla regina Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena (Milano,1822-Torino, 1855), moglie di Vittorio Emanuele II dal 1842 e sia, quindi, databile tra la data del matrimonio e quella della morte della principessa. La presenza di reliquiari di produzione monastica, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati proprio alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. L'esemplare appare molto simile, anche per le modalità con cui sono presentate le reliquie con quello rappresentante l'immagine dello sposalizio mistico di s. Caterina d'Alessandria (sec. IV d. C.), fatto che comproverebbe un'analoga provenienza dal convento dei Cappuccini di Torino, edificio di fondazione ducale, sebbene affidato ad un ordine monastico ed una possibile datazione alla metà dell'Ottocento, in concomitanza con la presenza della principessa asburgica in Piemonte. Si noti che nella stampa la santa è rappresentata nella consueta iconografia, ovvero, in abiti principeschi, con la corona sul capo ed il mantello bordato di ermellino. Per alcuni confronti si vedano, U. Bock-G. Sporbeck-Bressem-K. Weinbrenner, schede , in A. Legner (a cura di), Reliquien verehrung und verklärung, catalogo della mostra, Köln, 1989, pp. 261-262, n. 145, 263, n. 148, 265, n. 153, 294-295, n. 224, 312-314, nn. 295-299, 349, n. 450; J. Andlaver, scheda n. 387, e C. Leroy, scheda n. 391, in Les domenicaines d'Underlinden. Catalogues des oeuvres, Parigi, 2001, vol. II, pp. 214-215
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087812
  • NUMERO D'INVENTARIO 1964
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI fronte/ sotto stampa - S. ADELAIDE REGINA - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1842 - ante 1855

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE