RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, opera isolata - bottega romana (seconda metà sec. XVIII)

reliquiario a medaglione, post 1750 - ante 1799

Teca di luce ovale con vetro. Cornice a fascia filettata; gancio di forma ovale per sospensione con nastro annodato. All'interno, fondo in carta laminata blu sulla quale sono posti otto frammenti di carta sagomati a vaso, corolla e rametti fioriti sui quali sono adagiate le reliquie; al di sotto e al di sopra di esse, cartigli rettangolari con iscrizione su una riga. Lungo il perimetro interno della teca è posta una cornice ovale in cannutiglia argentata; la stessa, forma una doppia cornice ovale centrale entro la quale è collocata la reliquia più importante; qua e là sono poste pailletes e decori in carta dorata. Sul retro sigillo in ceralacca. Intorno alla teca è montata una cornice in lamine d'argento variamente tagliate in modo da simulare una corona di fiori percorsa da nastri

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA metallo/ doratura
    VETRO
    CARTA
    argento/ laminazione
    argento/ filigrana
    carta/ doratura
    filo d'argento
  • MISURE Altezza: 28 cm
    Larghezza: 20 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Romana
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è stato possibile reperire nessuna indicazione, né nell'inventario patrimoniale del 1966, né negli inventari compilati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento relativi al patrimonio della Cappella della SS. Sindone dal momento che essi inclusero soltanto le suppellettili sacre realizzate in materiali preziosi. La teca contiene reliquie di vari santi, privi di legami, tuttavia appare interessante rilevare il fatto che alcuni di essi portino il nome di membri della famiglia Savoia, quali s. Alberto e s. Carlo Borromeo che rimandano a Carlo Alberto (Torino,1798-Oporto, 1849), re di Sardegna dal 1831, s. Teresa d'Avila (Avila, 1515-Alba de Tormes, 1582) che rimanda alla regina Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855), sua consorte, e ai figli, s. Ferdinando III (Berenguela di Castiglia, 1198-1232) a Ferdinando (Firenze, 1822-Torino, 1855), duca di Genova e s. Vittorio a Vittorio Emanuele (Torino, 1820-Roma, 1878), primo re d'Italia. Non manca, inoltre, una reliquia del Beato Amedeo di Savoia (Thonon, 1435-Vercelli, 1472), voce in Bibliotheca Sanctorum, 1961, vol. I, pp. 1001-1002; A. Torre, Atti per i santi, discorsi di santità: la beatificazione di Amedeo IX di Savoia, in "Quaderni storici", n. 102/3, Roma 1999, pp. 705-731. Sposò nel 1452 Iolanda di Valois, figlia del re di Francia Carlo VII, e nel 1464 assunse il governo del ducato di Savoia. La storiografia ha spesso restituito l'immagine di un sovrano debole, sofferente di epilessia, per quanto saggio amministratore e dedito a frequenti atti di carità verso i suoi sudditi più poveri, al punto da cedere loro anche il collare dell'ordine della SS. Annunziata, pur di sfamarli; fu canonizzato nel 1677. Da un punto di vista stilistico, l'esemplare in esame risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più, venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano,1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. In questo caso, tuttavia, l'individuazione, sulla teca in argento, del bollo di garanzia dello Stato Pontificio utilizzato dal 1815 al 1870 costituito dal triregno con le chiavi, variabile nella dimensione a seconda della bontà dell'argento (A. Bulgari Calissoni, Maestri argentieri gemmari e orafi di Roma, Roma, 1987, pp. 56-57) permette di ipotizzare un dono effettuato ad un membro della famiglia reale, probabilmente avvenuto dopo l'Unità d'Italia. Purtroppo, il marchio dell'argentiere, solo parzialmente leggibile, non è stato identificato, tuttavia, per gli elementi noti, appare riconducibile alla normativa in vigore, per l'indicazione del bollo degli argentieri, nello Stato Pontificio. Si noti, inoltre, la presenza del sigillo del Capitolo Metropolitano di Torino, apposto, evidentemente, dopo la consegna dell'oggetto al patrimonio di suppellettili sacre di dotazione dei Reali Palazzi torinesi. Interessanti similitudini, per quanto attiene all'elaborata mostra con rami fioriti e nastri in argento che arricchiscono la più semplice soluzione decorativa all'interno della teca, si possono rintracciare con un reliquiario della collezione Louis Peters dello Schnütgen-Museum, analogamente di produzione romana, nel quale si distingue la teca, risalente al XVIII secolo, e l'ornato della mostra è riferito, invece, alla metà del secolo successivo, come si potrebbe ipotizzare anche per il caso in esame, [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087794
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI teca/ interno/ su cartiglio - S. Teresi[...] - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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